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EcoCat 42, un catamarano da crociera fai-da-te per restare eco-friendly

EcoCat 42 un piano di Alexandre Fortabat

Progettare e soprattutto costruire un catamarano veramente eco-responsabile. Questo è l'obiettivo che l'architetto Alexandre Fortabat si propone di raggiungere con l'EcoCat 42, un catamarano che dovrebbe lasciare pochissimo segno sull'ambiente.

François-Xavier Ricardou

Alexandre Fortabat è un architetto navale. I suoi vari cantieri gli hanno dato il desiderio di "costruire pulito". Non solo per proporre il Green Wahsing, ma per proporre una soluzione costruttiva il più possibile eco-responsabile. Propone quindi l'EcoCat, un catamarano di 42 piedi (12,80 m) in cui tutte le fasi della vita del prodotto sono pensate in questo senso. Dalla costruzione e l'uso allo smantellamento.

Una costruzione per pannello

Un coque à bouchain pour les panneaux plats

Costruire uno stampo e poi infondervi dei pezzi richiede molti materiali non riciclabili: lo stampo, ma anche i fogli di plastica usati per l'infusione, sono tutti prodotti che vengono poi buttati via. Alexandre Fortabat propone un catamarano dalle forme sviluppabili, costruito da pannelli piatti. Questa barca potrebbe essere proposta in compensato o con pannelli sandwich di marmo. Sia il marmo che il silicone che racchiude il sandwich sono riutilizzabili.

Une nacelle ouverte

Questo sandwich consiste in un nucleo di balsa (materiale riciclabile) e pelli di lino con resina epossidica di origine biologica. La costruzione è quindi il più pulito possibile. L'unico inconveniente di questo principio è la perdita dovuta al taglio delle diverse parti nei pannelli. Anche se questo è minimizzato dal software di posizionamento.

L'architetto pensa anche alla fornitura di materiali, poiché tutti i componenti come il compensato o anche il taglio digitale possono essere reperiti vicino al sito, limitando l'impatto sui trasporti.

Una costruzione amatoriale

Des ailerons pour ne pas compliquer la construction avec des puits de dérive

Per ridurre i costi, l'EcoCat sarà offerto in diverse fasi di finitura. Dalla fornitura di piani e file digitali di taglio, alla consegna della piattaforma assemblata da finire. L'intenzione dell'architetto è di offrire un catamarano di 42 piedi per meno di 500.000 euro. Egli stima anche il prezzo di una barca costruita da un dilettante tra 300 e 350.000 euro, pronta per una lunga crociera. Per questa costruzione, il tempo di lavoro solo per la piattaforma è stimato in circa 3500 ore per un dilettante illuminato.

Tutta la barca è stata progettata per questa costruzione in kit, con taglio digitale delle varie parti e connessioni, non con giunti conici, ma con coperture in strat di fibra di lino .

Progettato per la grande crociera

Un plan d'aménagement efficace

Questo catamarano di 42 piedi, che peserà al massimo 10 tonnellate, è destinato a una famiglia che vuole fare un lungo viaggio . È un vero Open con una carlinga aperta, appena chiusa da pannelli flessibili rimovibili. Su ogni lato, qualche passo più in basso, ci sono due zone di vita, una cucina a sinistra e un tavolo da carteggio a destra. Sotto questi piani ci sono le aree tecniche. Con un layout progettato fin dall'inizio per un motore elettrico Oceanvolt (da 2 x 10 kW), il pacco batterie è ben centrato per la distribuzione del peso.

Un catamaran open

Diversi prospetti hanno già mostrato interesse per questo tipo di barca e si spera che la costruzione inizi presto. Alexandre Fortabat ha già progettato una gamma di 3 modelli basati sullo stesso concetto: 27, 35 e il 42 piedi qui presentato.

catamarano fai da te

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Un’alternativa al solito viaggio: la crociera “fai da te” alle isole Cicladi

catamarano fai da te

Sappiamo quanto possano essere ingenti i costi di proprietà di una barca, ma oggi sfatiamo uno stereotipo, perchè le opzioni per salpare il grande blu ci sono anche per chi la barca non ce l’ha.

Le possibilità di noleggiarne una a costi accessibili sono ormai alla portata di tutti. Una buona soluzione può essere quella di affidarvi alle compagnie di locazione navali, dove scegliere tra catamarani, barche a vela, yacht o semplici barche a motore . Dipende dai vostri compagni di viaggio, non  importa se siete una famiglia di quattro persone, una coppia che viaggia in solitaria o un numeroso gruppo di amici, le varie soluzioni sanno soddisfare ogni singola esigenza.

Come scegliere la barca giusta?

In realtà è semplice: la risposta è già dentro di voi! Barca a vela per i più sportivi, catamarano per le famiglie, o per chi non vuole rinunciare a spazio e comodità, e barca a motore per gli amanti del lusso e della velocità.

Il mare è un elemento unico e straordinario; riesce con estrema facilità a tirare fuori il meglio di noi, ma va ricordato un punto essenziale: “rispettalo e lui ti rispetterà”! Se volete quindi vivere un’esperienza in barca ma sapete di non essere esperti marinai, potrete sempre richiedere alla compagnia di locazione la presenza di uno skipper a bordo , che potrà occuparsi delle rotte migliori e non si farà trovare impreparato in caso di imprevisti.  Non vi resta che scavare tra le vostre passioni più profonde e prepararvi a levare l’ancora!

Barca a vela

Con il noleggio di una barca a vela potrete per esempio spiegare le vele per avventurarvi alla scoperta delle isole della Grecia , seguendo dolcemente la corrente dei venti che soffiano sul Mar Egeo e con il solo suono del fruscio della chiglia sull’acqua seguire il vostro umore, liberandovi dal timing dei viaggi organizzati. Per la numerosità di isole e isolotti che la compongono, una crociera lungo le coste della Grecia vi permetterà di godere al meglio le sue tante meraviglie, facendovi vivere una vacanza diversa dal solito e regalandovi panorami indimenticabili . Una terra antica e autentica, baciata dal sole e abbracciata da un mare scintillante, la Grecia non smette mai di stupire i curiosi che si avventurano alla scoperta delle sue coste. Un’immersione nella sua lunga storia, raccontata attraverso i tanti siti archeologici che custodisce, le squisite prelibatezze della sua tradizione culinaria e i paesaggi incontaminati che la distinguono, non potrà che lasciarvi incantati e farvene innamorare perdutamente.

La crociera in catamarano è ideale per chi cerca spazio e comodità , potrete fare una vacanza in barca con il comfort di casa. La facilità di manovra è adatta ai meno esperti e renderà la navigazione divertente e sicura grazie alla stabilità del suo scafo. Le dimensioni del catamarano, inoltre, sono ampie; c’è molto spazio tra interni ed esterni con almeno 3 cabine a disposizione, e quindi non sarete a stretto contatto come nelle barche a vela. Noto per l’ampia prua dotata di rete di congiunzione, il catamarano vi regalerà maggiori occasioni di relax per dedicarvi alla tintarella o all’osservazione del fondale marino per i più piccini.

Crociera in catamarano

Quali isole delle Cicladi vedere?

Le Isole Cicladi sono perfette per organizzare una crociera “fai da te” , in tutta libertà, e sono la meta ideale sia per chi è in cerca del divertimento sia per coloro che inseguono piccoli angoli di paradiso in cui godersi un po’ di dolce far niente e fare del “relax” la parola d’ordine del viaggio.

La vostra crociera nelle Isole Cicladi potrà partire ad esempio dalla splendida Sifnos, una delle isole più autentiche . Famosa per le sue ceramiche, non potrà che ammaliarvi con la sua bellezza al naturale e la calorosa accoglienza dei suoi abitanti. E come non parlare di Milos, talvolta soprannominata “l’isola dei colori” . La sua anima pura e profonda sarà in grado di farvi rallentare e curare gli animi più profondi, di annullare la frenesia quotidiana facendovi scivolare nei suoi ritmi compassati. Le casette bianche con i terrazzini colorati si fondono armoniosamente con il paesaggio intorno dove ammirare l’incontro di grotte e rocce bianche racchiuse da un mare color smeraldo e protette dall’abbraccio di un limpido cielo blu.

catamarano fai da te

Gli amanti della vita mondana non potranno ovviamente perdersi Ios e Mykonos, dove l’atmosfera frizzante e vivace che sprigionano vi contagerà in men che non si dica. Caotiche ed eccentriche di sera, autentiche ed eleganti di giorno, le loro anime si scindono offrendo proposte per tutti i gusti. La crociera alla scoperta delle Isole Cicladi non sarà completa senza una tappa a Santorini : un’isola magica , difficilmente paragonabile e raggiungibile in termini di bellezza. Il panorama che offre è semplicemente unico, con rocce rosse e nere cosparse di pomice gialla, e i villaggi situati a picco sul mare che sembrano quasi ammirarlo con il fiato sospeso.

Lasciatevi poi trasportare dalla corrente qualche miglio nautico più a nord, dove potrete navigare le coste di Paros, Naxos e Tinos , contemplando la loro essenza più profonda. La loro anima verace e sofisticata saprà essere perfetta sia per i semplici curiosi dei loro paesaggi, che per chi userà l’energia che sprigionano per ritrovare se stesso.

Meditazione, solitudine e contatto con la natura; esplorazione, vita mondana e allegria. La Grecia è tutto questo e molto di più! Il connubio perfetto tra aspetti quasi opposti, perfettamente bilanciati da un profondo rispetto e amore per il territorio. Il modo migliore per godersi un’esperienza simile la prossima estate, è noleggiare una barca in Grecia e salpare alla scoperta delle Cicladi, il viaggio non potrà che riservarvi incredibili emozioni!

Quale compagnia di noleggio barche scegliere?

Di compagnie di noleggio barche in Grecia se ne trovano molte anche sul web, quella che ci ha colpito per la varietà di offerte è  Filovent  che vi potrà sicuramente suggerire le soluzioni migliori e farvi orientare nell’organizzazione della traversata. I l team della compagnia vi può anche aiutare nella predisposizione di tutti i dettagli dell’itinerario , indicandovi i porti ottimali di partenza e approdo. In tal senso la flessibilità è la parola d’ordine! Infatti, non dovendo obbligatoriamente riconsegnare la barca nel porto di partenza, avrete piena libertà di scelta e movimento .

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Azzorre fai da te, come organizzare un viaggio nell’arcipelago portoghese dell’Atlantico

Consigli, suggerimenti e diario di viaggio per chi vuole visitare le Isole Azzorre (Portogallo)

Indice dei contenuti

  • Bologna-Lisbona ore 07.35-09.40
  • Lisbona-Bologna  ore 20.30-00.10

Prezzo complessivo per 4 persone: 711,92 €, acquistato 20 giorni circa prima della partenza

Sata (Azores Airlines)

  • Lisbona-Ponta Delgada ore 12.40-14.05: 526,44 € in totale
  • Punta Delgada – Pico Island  ore 07.00-07.55
  • Pico Island – Terceira ore 08.20-08.55

Prezzo per adulto per entrambe le tratte: 146,50 €

Prezzo per bambino per entrambe le tratte: 92,50 €

Totale per 4 per le connessioni aeree tra le isole: 478 €

La tratta Pico – Terceira sarebbe anche effettuabile via mare, ma non era prevista la navigazione il giorno del nostro programma. Inoltre dura 6 ore e se l’oceano è agitato, si rischia davvero che sia una sofferenza. Chiaramente il prezzo è decisamente più economico.

Consiglio: se intendete effettuare diversi spostamenti aerei tra le isole e/o tra la terra ferma e le isole, con questa compagnia, conviene contattarla direttamente via e-mail ([email protected]). Viene infatti applicato uno sconto aggiuntivo, anche rispetto all’acquisto di tutti i biglietti insieme sul sito con l’opzione multi-tratta. Per il pagamento verrà inviato un link Paypal.

TAP (Air Portugal)

Terceira island-Lisbona ore 06.55-ore 10.15: 147,44 € in totale per 4. Comprato in offertissima

Totale complessivo spese voli in 4: 1863,44 € (465,96 € a testa).

  • Ponta Delgada (Sao Miguel): Way2Azores . Panda Hybrid 3 giorni 250€ con la massima copertura assicurativa possibile (nessuna franchigia)
  • Madalena (Pico): Pico sport .  90 € al giorno per una utilitaria. Ci hanno garantito l’assicurazione completa e si sono solo raccomandati di non fare altri graffi rispetto a quelli che già presenti.
  • Sao Mateus (Terceira): Farol Guesthouse. 40 € al giorno per una IQ fully covered. Trattasi di un’auto di proprietà della guesthouse.

Noleggio auto: oggettivamente un problema, anche in questo periodo di non-alta stagione. A luglio ed agosto, oltre a vedersi richiedere delle cifre esorbitanti, a volte pare si esaurisca la disponibilità dei veicoli. Occorre pertanto prenotare con largo anticipo. Onestamente, anche noi abbiamo fatto fatica (contattando le compagnie 20 giorni prima)

Fuso orario con l’Italia

  • Lisbona: 1 ora
  • Isole Azzorre: 2 ore

Sistemazioni alberghiere

  • Ponta Delgada (Sao Miguel): Casa da Galeria , appartamenti fully equipped con servizio di B&B, bagno turco, sauna, palestra, piscina inclusi. Volendo parcheggio a pagamento. E-mail:[email protected]. Abbiamo speso 143 € a notte in 4.  Pagamento anticipato con bonifico bancario. Caldamente consigliato: la struttura è nuova, finemente arredata con materiale di pregio, molto pulita. La colazione, servita in camera, dalle 8 del mattino in poi, à la carte, è ottima ed abbondante.
  • Santo Antonio (Sao Miguel): Vista do norte. Camera con bagno condiviso (3 camere e 2 bagni), cucina condivisa fornita di tutto il necessario, vista giardino e vista oceano. Proprietari molto cordiali. Spartano, ma pulito. Vista splendida. Comodo per visitare Sete Cidades. A notte 65 € in 4, senza colazione. Parcheggio auto direttamente nel giardino.
  • Madalena (Pico) : appartamento affittato direttamente dall’agenzia Pico sport. Ampio monolocale con bagno, cucina e lastrico solare in villetta a schiera con giardino. Ampia possibilità di parcheggio in strada. A notte 90 € in 4, senza colazione. Spartano, ma molto comodo. Dal lastrico solare, vista sulla costa. Alle spalle il vulcano.
  • Sao Mateus (Terceira) : Farol Guesthouse, camera molto ampia, pulitissima e ben arredata. Uso della cucina su prenotazione oraraia. Ampio terrazzo con vista mare con BBQ. Colazione ottima ed abbondante. Personale cordialissimo. Possibilità di noleggio auto utilitarie. E-mail: [email protected]. A notte 112 € in 4, colazione inclusa. Il giorno della partenza, essendo molto presto, ci hanno offerto una box con succo, latte al cioccolato e biscotti da portare in aeroporto. Ci hanno organizzato sia il pick-up che il drop-off da e per l’aeroporto per 25 € a tratta con taxi. Caldamente consigliato
  • Lisbona : Castilho Hostels and Suites 63 . Camera suddivisa in due aree, una con il letto matrimoniale e l’altra con letto a castello. No aria condizionata, solo ventilatori. Colazione basic (bevande calde, latte, toast, spremuta e cereali) inclusa nei 117 € a notte. Personale cortese e deposito bagagli gratuito, ma molto, molto spartano. Non adatto sicuramente agli amanti del lusso.

Diario di viaggio

Sabato 3 settembre.

Abbiamo deciso di non prendere il primo volo utile Ryanair in connessione da Lisbona verso l’isola di Sao Miguel essendoci solo un’ora e mezza fra i due.

I due voli peraltro non erano appunto prenotabili in connessione e quindi non veniva fornita alcuna garanzia di protezione in caso di ritardi. Con il senno di poi, non avendo nemmeno bagagli in stiva, ce l’avremmo fatta abbondantemente.

Abbiamo optato per il volo Azzorre Airlines (SATA) su Punta Delgada.

All’arrivo in aeroporto a Punta Delgada (14.05), previo contatto telefonico, l’addetto della Way2Azores, ci viene a prendere, per portarci verso la loro sede, che dista circa 5 minuti, in direzione città. Prendiamo possesso della nostra Fiat Panda Hybrid.

Lasciamo le valige all’hotel Casa da Galeria e approfittando del bel tempo decidiamo di dirigerci immediatamente al Miradour Vista do Rei dove si gode di un bellissimo panorama sui Lagoa Verde e Azul (i parcheggi sono subito davanti o poco dopo l’ingresso di un hotel in fase di costruzione ma abbandonato). Avremmo voluto fare il trekking con discesa dalla cresta del cratere a Sete Cidades (PR4SMI) ma il tempo a disposizione purtroppo è poco, essendo già le 17 circa e trattandosi tra l’altro di un percorso non circolare (avremmo poi dovuto prendere un taxi per tornare al parcheggio dell’auto).

Proseguiamo quindi lungo la strada e giriamo a sinistra verso Sete Cidades (con il senno di poi avremmo dovuto proseguire dritto per andare al Miradouro da Boca do inferno). La strada che ci conduce a Sete Cidades è circondata da ortensie fiorite.

Raggiungiamo la riva del Lagoa Verde dove sul fondo è possibile avvistare diversi gamberi rossi d’acqua dolce ed in auto, facciamo parte del perimetro del lago. Tour rapido per il paesello e visita alla chiesa (nulla di speciale). Ci dirigiamo quindi verso la costa per vedere le piscine naturali di Mosteiros, belle ma piuttosto affollate. Le colate laviche arrivano fino al mare creando delle pozze balneabili molto suggestive.  Il tramonto, con la vista sui faraglioni di Mosteiros, è davvero bello.

Torniamo verso Punta Delgada fermandoci ad ammirare nuovamente il tramonto a Feteiras .

Spesa al centro commerciale (supermercato Continente). I supermercati azzorriani non sono francamente nulla di speciale, né dal punto di vista della scelta, né da quello dei profumi all’interno (la puzza di baccalà soprattutto regna sovrana nell’area in cui viene stoccato).

Rapido bagno, ormai al buio, per i bimbi nella piscina dell’albergo, mentre l’uomo di casa decide di perlustrare Punta Delgada in notturna. Il ristorante Tasca, consigliato su diverse guide, è pieno nonostante siano le 9 di sera. Il ristorante del mercato del pesce, pur chiudendo alle 10, già alle 9:15, non accetta più clienti, pur non essendo affollato. Si accontenterà di cenare al Continental, locale anni 70, ma dove gli verrà servita un’ottima bistecca di tonno con insalata e patate accompagnata da una birra locale Super Bock per circa 20 €.  A titolo informativo, in Portogallo non si paga il coperto, ma se si ordinano pane o olive che vengono conteggiati a 2€ circa a porzione. La città è particolarmente bella ed animata di notte.

Domenica 4 settembre

Ottima colazione in albergo, servita direttamente dal personale nella nostra camera. Ci dirigiamo verso Santo Antonio per lasciare le valige nella nostra sistemazione per le prossime 2 notti, la guesthouse Vista do Norte (la Casa da Galeria era fully booked). Al nostro arrivo non troviamo nessuno ma per fortuna i vicini di casa ci recuperano la proprietaria e sono di ritorno in circa 15 minuti. Ci sistemiamo rapidamente e partiamo per la costa nord. Sostiamo a Capelas dove ammiriamo il panorama dalle scogliere. Partiamo poi alla volta di Ribeira Grande e poi a la praia do Areal de Santa Barbara.

È una spiaggia di sabbia vulcanica nera (probabilmente la più bella di quelle in cui andremo) ben attrezzata con bar, attentissimo servizio di salvataggio e docce gratuite (queste, così come i WC puliti, sono presenti nella maggior parte delle spiagge delle isole).

I bambini si divertono tantissimo a fare il bagno con le onde alte, mentre ai lati della zona balneabile, si cimentano i surfisti. In cielo volano dei parapendii che, sfruttando le correnti ascensionali, riescono a restare quasi fermi sulla spiaggia per parecchi minuti.

Ripartiamo e ci fermiamo alla piantagione di the Gorreana.  Pare sia l’unica piantagione di the esistente in Europa. Degustiamo i prodotti lasciando un’offerta e guardando il video sulla storia della piantagione. Hanno uno spaccio in cui acquistiamo due diverse varianti di the. Ci godiamo la vista panoramica sulla piantagione dal bar.

Decidiamo di puntare verso sud per fare un trekking al Lagoa de Fogo. Lungo la strada ci fermiamo al Lagoa do Congro . Ci raccomandiamo di proseguire con la macchina e non lasciarla nel primo parcheggio utile sulla destra. Anche perché per raggiungere il lago al fondo di un cratere è ancora necessario percorrere almeno 15 minuti di strada in discesa. Il lago è carino, ma potendo scegliere non ci torneremmo.

Raggiungiamo l’area di parcheggio per la partenza del trekking al lagoa do Fogo. Da qui ci sono 2 opzioni: un sentiero verso sud in direzione fabbrica della Luz (PR39) e uno verso nord (PRC02).  La strada, prima asfaltata e poi sterrata, inizialmente piuttosto larga presenta un discreto dislivello (circa 600mt). Diventa poi un sentiero molto meno ripido e più stretto che passa accanto a un canale artificiale d’acqua circondato da una vegetazione molto suggestiva. Si arriva quindi, dopo circa 6.5km, sulle rive del lago. A questo punto il sentiero ufficiale termina e bisognerebbe tornare indietro sullo stesso percorso. Noi, guardando la mappa, abbiamo invece proseguito verso l’alto a dx, costeggiando la cresta lungo il lago (nonostante ci fosse una segnaletica di termine di percorso di trekking, ma con un sentiero ben definito), per poi volgere a sud, sempre semplicemente seguendo il sentiero e quindi tornare a scendere fino in prossimità del parcheggio. Abbiamo dovuto ad un certo punto scavalcare un cancello (ma una cosa molto semplice) per poter uscire da una proprietà privata (è solo un campo in realtà) e raggiungere il parcheggio. In totale abbiamo percorso circa 11 km con 700 mt di dislivello in tre ore quando ne erano previste 4 dai percorsi scaricati su Wikilock.

Ci fermiamo a mangiare (su consiglio della receptionist dell’hotel di Punta Delgada) al Caloura Bar a Agua de Pau. Qui volendo si può balneare in una piscina in cemento. Molto carina una chiesetta sulla destra, poco prima di arrivare alla spiaggia. Non accettano prenotazioni, ma basta segnare il proprio nome sulla lavagnetta all’ingresso. Lo smaltimento della lista d’attesa è molto rapido. Mangiamo dell’ottimo pesce fresco alla griglia, gamberetti, le lapas (dei mitili tipici della zona che però non ci convincono più di tanto a causa del loro sapore molto “intenso”) e delle ottime cozze. Il tutto accompagnato da vino bianco locale e sidro di mele. Avremmo voluto provare la torta di ananas tanto decantataci da chi ci ha consigliato il ristorante, ma scopriamo che avremmo dovuto prenotarla telefonicamente verso mezzogiorno. Lo faremo il giorno dopo (con estrema difficoltà, perché in realtà il personale non risponde al telefono tel 296913283) fermandoci di nuovo prima di tornare a Punta Delgada nel tardo pomeriggio, rimanendo però molto delusi, in quando assolutamente non all’altezza delle aspettative.

Lunedì 5 settembre

Colazione con vista oceano dalla cucina comune della nostra guesthouse.

Attratti dai poster nella struttura, decidiamo di tornare a vedere il panorama dei lagoa verde e azul da un’altra prospettiva. Raggiungiamo il Miradouro da Boca do Inferno partendo da un sentiero meno battuto che inizia circa 200 metri sulla destra lungo la strada dopo il parcheggio principale. Capiamo subito perché sia meno frequentato, in quanto il primo tratto è molto stretto, ripido, scivoloso e fitto di vegetazione. Superato i primi 50mt però, il percorso diventa decisamente più agevole e si arriva ad un view point meno “protetto” rispetto a quello ufficiale (situato 50 metri dopo) che invece è circondato da balaustre in legno. Da lì, nonostante una leggera foschia, si gode una vista spettacolare sui laghi sottostanti. Quella classica, emblematica, da cartolina.

Facciamo ritorno alla macchina dal percorso standard.

Decidiamo quindi di andare alle Caldeira Velha, ove arriviamo poco prima di mezzogiorno, giusto in tempo per l’apertura dei cancelli del secondo turno della giornata. L’accesso infatti è consentito a turni di circa 1h30 l’uno. Conviene quindi arrivare per l’inizio di ciascun turno, per potere restare più a lungo (prima dello scoccare dell’ora). Ci è stato detto che in alta stagione, convenga prenotare l’accesso on line. Ingresso adulto 10 €, bambini sotto i 12 anni gratis.  Entrando per primi, si eviterà la fila agli spogliatoi. Dopo una breve passeggiata lungo un sentiero immerso nel verde, si arriva al centro visite dove sono presenti i bagni e le docce fredde (solo due). Sulla destra ci sono tre vasche di acqua calda termale, scavate nella roccia. La prima, più alta, dove confluisce una cascatella, non è balneabile in quanto la temperatura dell’acqua è troppo elevata.

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, nella vasca situata più in basso, l’acqua è leggermente più calda rispetto a quella di mezzo. Il bagno è molto piacevole anche se un po’ troppo affollato di umanità.

Proseguendo lungo il sentiero dopo circa 50-100mt si raggiunge un’altra vasca più grande in cui è possibile fare il bagno direttamente sotto l’acqua (fredda!) di una cascatella. Scenografico.

Ci fermeremo per circa un’ora per poi partire verso Furnas dove arriveremo verso le 13:30. Qui avremmo voluto provare il famoso Cocido, ma ahimè, scopriremo nostro malgrado che andrebbe categoricamente prenotato almeno il giorno prima, perché ne viene preparato un numero limitato per ogni ristorante (andremo a chiedere praticamente in tutti e da tutti verremo respinti). Quello che ci avrebbe ispirati di più, anche vista la fitta coda all’esterno, è Tony. Ci erano stati consigliati anche l’elegante Terra Alta (spendendo almeno 40 € si ha diritto all’ingresso gratuito al parco) ed il ristorante Vale Das Furnas del camping park.

Rimanendo a bocca asciutta ci accontentiamo di mangiare del Bolo Levedo acquistato presso il famoso forno Rosa de Quental e delle ottime pannocchie cotte nell’acqua sulfurea presso le bancarelle accanto al parcheggio Caldeiras Vulcanicas. Qui è possibile osservare diverse sorgenti di acqua calda sulfurea e bere direttamente l’acqua termale. Ognuna ha caratteristiche e proprietà curative diverse (il sapore è sulfureo, con un retrogusto più ferroso). Se si prova ad immergere il dito nel letto del tratto di fiume che scorre vicino alle fontanelle, la sabbia inizialmente fredda, diventa bollente dopo pochi centimetri!

Decidiamo di non fermarci al parco di Terra Nostra (seppur ci fosse stato consigliato) e nemmeno alle pozze di fango vicino al lago (3 € per l’ingresso all’area solo per queste ultime).

Torniamo a Punta Delgada. Passaggio da Agua Pau per la torta all’ananas (che si rivela deludente, anche perché dolcissima) e poi alla piantagione di Ananas Santo Antonio. Qui, con un breve video in inglese, ci spiegano il ciclo produttivo. È necessario oltre 1 anno per coltivare un singolo frutto! Visitiamo le serre dove è possibile vedere i vari livelli di maturazione delle piante e toccare “con mano” l’umidità e il calore dell’ambiente in cui questi frutti crescono. Acquistiamo due ananas: 9 € cadauno, ma sono davvero squisiti.

Facciamo una passeggiata per il centro storico di Punta Delgada.

Entriamo nel più bel negozio di pesce in lattina mai visto (una catena), il Comur… dove le latte di sardine sono un lusso (arrivano a costare fino a 25 € l’una).

Visitiamo il giardino botanico e facciamo rientro al Vista do Norte. Cena in cucina.

Martedì 6 settembre

Sveglia all’alba (4:30!) per prendere il volo Azzorre Airlines delle 7:00-7:55 per Pico.

Lasciamo la macchina al noleggio (si sono dimostrati puntali ed efficienti) e con il loro shuttle, veniamo accompagnati all’aeroporto.

All’arrivo a Pico viene a prenderci, Elfi una ragazza francese della Pico Adventure. Dall’Italia avevamo prenotato con loro tramite il loro CEO, Frank Wirth ([email protected]), il whale watching (adulti 69 € ciascuno, bambini 45 € ciascuno), il noleggio dell’auto (altrimenti sarebbe stato impossibile trovarne una direttamente con le compagnie, apparentemente il parco macchine era completamente esaurito in tutte le compagnie, anche locali che ho contattato) che l’alloggio in un ampio monolocale con bagno e cucina.

Elfi ci accompagna al porto di Maddalena, dove, dopo un rapido briefing, partiamo alle 9 per il whale watching a bordo di un gommone Zodiac (a nostro avviso più divertente… abbiamo parecchio insistito affinché il tour si facesse in Zodiac anziché in catamarano come sarebbe stato previsto per quel giorno dato che l’oceano era un po’ agitato).

Siamo fortunati, nonostante la stagione non sia perfetta per l’avvistamento delle balene, riusciamo a vedere un primo gruppo con 6 capodogli e un secondo con altri due. Successivamente avvistiamo anche una bellissima mobula ray, una manta (evento molto raro) che nuota placidamente intorno al gommone e una balena blu, oltre a un paio di delfini che nuotano solo per un paio di minuti vicino al nostro Zodiac.

Sarebbe stato possibile anche scegliere l’escursione del nuoto con i delfini in oceano aperto, esperienza meravigliosa, ma che abbiamo già fatto in Nuova Zelanda.

Rientriamo verso le 12:30 e Elfi ci porta con la macchina noleggiata (una Opel con più di 250000 km, decisamente vissuta ma adatta all’uso che ne avremmo dovuto fare) al nostro appartamento. Facciamo la spesa al supermercato Solmar e pranziamo con tranci di pesce, patate fritte dolci e sardine in lattina, passion fruits (maracuja qui in Portogallo).

Purtroppo il tempo inizia a peggiorare e quando torniamo alla sede della Pico Adventure per saldare il conto, veniamo sorpresi da un violento nubifragio che ci bloccherà per circa 30 minuti. Visto il maltempo decidiamo di visitare delle grotte che sono nei pressi della strada che da Madalena porta alle varie lagoa nel centro dell’isola (Furnas Do Frei Matias). Non sono minimamente segnalate e bisogna scavalcare un cancello e del filo spinato per accedervi. Soprattutto con le avverse condizioni meteo, le sconsigliamo.

Proseguiamo quindi lungo la trasversale che collega i due estremi dell’isola per vedere tutta una serie di lagoa (la Lagoa do Capitao, la Lagoa Seca, la Lagoa do Caiado). La strada è piuttosto dissestata ma assolutamente praticabile con una utilitaria come la nostra.  Purtroppo il brutto tempo e la fitta nebbia ci permettono di godere solo limitatamente del panorama ma ne vale comunque la pena. Raggiungiamo Ponta do Ilha. Qui ci era stato consigliato un ottimo ristorante, ma è troppo presto per cenare… prima delle 7,30 non inizia il servizio.

Facciamo pertanto rientro a Madalena. Cena da Stones, un locale che ha aperto da pochi mesi.  Servono filetti di pesce fresco (oggi tonno) o di carne di maiale con contorno di verdure, da cucinare direttamente sopra una pietra lavica bollente, che viene portata ad ogni commensale (20 € circa a piatto) oltre a dalle ottime insalate (94 € in 4). Bello il tramonto sulla costa nord, passando attraverso Ponta Negra e Cachorro.

Martedì 7 settembre

Purtroppo il tempo è pessimo. Si sta avvicinando una tempesta tropicale. Ci svegliamo presto in quanto abbiamo prenotato tre settimane fa on line la scalata al Monte Pico. Questo trekking va prenotato con largo anticipo, in quanto limitato ad un numero fisso di visitatori in tre fasce orarie (dalle 8-12, pomeridiana e notturna, per chi vuole dormire sul vulcano e raggiungere la cima all’alba). Pico Mountain Natural Reserve.

Per il solo accesso con consegna dell’apparecchio gps, sono 25 euro a persona.

Ci presentiamo alle 8 puntuali alla Mountain House, ma come immaginavamo, a causa della fitta nebbia e della pioggia, le guardie forestali, ci sconsigliano l’accesso (anche se non ce lo impediscono, di fatto). Ci dicono che ci verrà rimborsato automaticamente il prezzo delle prenotazioni, non avendo loro aperto il check-in per nessun visitatore.

Decidiamo di andare verso la costa nord (consigliamo di guardare sempre le webcam su www.spotazores.com in quanto il meteo è molto variabile, anche nell’ambito della stessa isola).

Passiamo da Santa Lucia, porticciolo sul mare molto grazioso, con un museo gratuito sul vino e sui vulcani. Da qui parte un trekking che segue le vecchie vie per il passaggio dei carri tra i vigneti. Seguiamo il percorso per circa un km.

Poi ci dirigiamo alla Central do onda do Cachorro dove i bambini si divertono tantissimo a guardare e farsi bagnare dalle onde che si infrangono sul molo. Da qui proseguiamo verso gli archi vulcanici di Cabrito. Qui ci sarebbe anche una bella piscina naturale tra le rocce, ma le onde sono davvero troppo violente e sarebbe estremamente pericoloso. Proseguiamo quindi lungo la costa e riusciamo a fare il bagno alle Piscine Santo Antonio dove sono presenti due piscine artificiali d’acqua salata ben protette e dove finalmente spunta il sole che ci permette di fare anche un po’ di snorkeling in mare. Andiamo poi a fare un secondo bagno alle piscine naturali di Poca Do Branca (dove ci sono anche 2 trampolini per i tuffi e sono ben protette dalle onde).  Avremmo voluto fare un aperitivo alla Adega Acoriana, ma è chiusa per ferie (e non ha mai risposto alle mie mail, inviate tempo addietro, in cui chiedevo di prenotare un tavolo). Torniamo indietro e ci fermiamo alla Azores Wine Company per una degustazione di 4 vini (30 € più un quinto calice offerto con piccolo assaggio di formaggi tipici) in una location davvero suggestiva e con una esauriente spiegazione (solo per noi!) sulla casa vinicola. Durata circa 45 minuti… merita! Mail: [email protected], tel +351918266989 (meglio prenotare). Ottimi il Verdelho e l’Arinto de Acores. Ci sono in realtà diverse formulazioni di degustazione tra cui scegliere.

Torniamo a Madalena e facciamo una seconda degustazione presso la Cooperativa Vitivinicola da Ilha do Pico. Qui le degustazioni sono più economiche (5 vini 15 €) ma le spiegazioni sono meno esaurienti e siamo in un gruppo di almeno 10 persone. Conviene prenotare prima (noi siamo stati fortunati) e informarsi sugli orari (fissi) delle degustazioni (ultima alle 17:30). I vini comunque meritano anche qui, soprattutto il passito.

Cena sul lastrico solare del nostro appartamento, vista mare.

Giovedì 8 settembre

L’ultima isola del nostro viaggio: Terceira . Ci era stato sconsigliato di visitare 3 isole in così poco tempo. Ma i nostri viaggi sono così, con ritmi incalzanti, la sveglia presto al mattino ed il rientro la sera tardi. A viaggio concluso, non possiamo che essere soddisfatti della nostra scelta.

Atterrati all’aeroporto ci attende il taxista inviatoci dalla guesthouse che ci ospiterà (Farol Guesthouse). Il personale molto cordiale, al nostro arrivo ci offre immediatamente la colazione, varia ed abbondante.

Per soli 40 € al giorno, noleggiamo direttamente dalla guesthouse, una Toyota IQ.

Dopo la colazione, cominciamo subito la perlustrazione dell’isola, verso la costa ovest. Passiamo dal Miradouro da Pont do Quimado e al M. do Raminhoper poi dirigerci a Biscoitos, che vanta le piscine naturali più suggestive dell’isola (e col senno di poi, le più suggestive viste in tutte le isole da noi visitate).

Il tempo è bello, ma l’oceano è in burrasca, le piscine più esposte sono state transennate ed i bagnini vietano l’accesso. Sarebbe oggettivamente molto pericoloso, per il rischio di essere letteralmente sbattuti contro gli scogli. Ci dovremmo accontentare di fare il bagno in quelle più interne e riparate.

Poi nel pomeriggio andiamo a Algar do Carvao (camera magmatica, frutto delle eruzioni diverse di un vulcano) ed alla Gruta do Natal. Per l’ingresso ad entrambe si acquista un biglietto cumulativo. La Gruta do Natal è una cava, al cui interno è possibile vedere molte strutture geologiche con differenti tipi di flussi di lava e stalattiti (è aperta da aprile ad ottobre). Dal parcheggio proseguiamo a piedi per una parte del percorso verso Misterios Negros, fino appunto a veder queste formazioni rocciose scure.

Tra Algar do Carvao e la Gruta do Natal, visitiamo un’area limitrofa con delle sorgenti sulfuree (Furnas de Enxofre) ma francamente, c’è poco da vedere…

A Terceira, nella bella stagione, diverse sere la settimana, in cittadine diverse, vengono organizzati, nel corso di festeggiamenti popolari, degli eventi particolari con i tori.  Non si tratta di una corrida.

Viene delimitato un tratto della strada principale della cittadina in questione. Tori, provenienti da diversi allevamenti, vengono legati al collo con una fune molto lunga e lasciati semi-liberi di correre avanti ed indietro per questo tratto.  Hanno le corna protette. Tutte le abitazioni ed i locali situati lungo il percorso rinforzano i loro ingressi con delle palizzate in legno. Se il toro oltrepassa i limiti definiti, viene trattenuto da alcuni uomini (in media 5) che tirano la fune. Nel frattempo gli astanti sono liberi di infastidire il toro, rischiando però le cornate. Alcuni ragazzetti coraggiosi (?) ovviamente si cimentano in questa impresa. Troviamo posto al primo piano di un bar, per osservare questo spettacolo dall’alto ed approfittarne per assaggiare delle prelibatezze locali nel paese di Altares (consultate su internet in quali paesi dell’isola si tiene la Touradas a corda perchè variano di giorno in giorno…generalmente inizia alle 18).

Decidiamo poi di far rientro a Sao Mateus. Ci rechiamo, senza prenotazione al ristorante Beira Mar (Canada de orto n.46), consigliatoci sia dalle guide che dall’hotel (tel 295642392).

Consumiamo un’ottima zuppa di pesce in crosta di pane (5 €!) ed a seguire una grigliata mista (20 €), mente i bimbi prendono un fritto misto di calamari con patatine (12 €). Prenotate, prenotate, prenotate: siamo riusciti a mangiare per pura fortuna.

Venerdì 9 settembre

Sveglia, come al solito presto, ed abbondante e buona colazione presso la nostra guesthouse.

Dato che le condizioni meteo non sono brillanti, decidiamo di visitare la città di Angra do Heroismo, patrimonio dell’Unesco. Acquistiamo l’Angra city pass e visitiamo: Igreja da Misericordia (dove troviamo una fantastica guida che ci spiega in italiano tutta la storia della chiesa e della città), Igreja da sé, Igreja do colegio, Imperio dos 4 Cantos, il Teatro Angrense. Tappa da O forno (rua de Sao Joao 67) dove acquistiamo una serie di specialità dolciarie locali: Bolos d. Amelia, Feiticeiros, Condes de Praia, Brigadeiroes (buonissimi questi ultimi al cioccolato). Poi facciamo un trekking di irca un’ora (tagliando brutalmente sul percorso originale) a la Reserva Forestal do Monte Brasil.

Ci dirigiamo verso est, passando da Porto Novo Salgueiros, Porto Martins (altre piscine naturali molto grandi) e raggiungiamo Praia da Vitoria…francamente nulla di che. Compriamo della frutta e della verdura al Mercado Municipal e poi spesa al supermercato.

Sulla strada del ritorno passiamo dal suggestivo Miradouro do serra do Cume. Questa sera ho prenotato la cucina della Guesthouse per lo slot delle 20. In questo albergo si può disporre di una cucina attrezzatissima e si può utilizzare il barbecue sulla terrazza vista oceano.

Sabato 10 settembre

Volo TAP Terceira Airport-Lisbona 06.55-10-15. In promozione 36 € a persona.

Raggiungere il centro di Lisbona dall’aeroporto con i mezzi pubblici è molto semplice. È servita sia dalla metro che dagli autobus. Acquistiamo una card giornaliera (6.95 € sia per bambini che per adulti) alla cassa automatica della metro. Ogni card fisica, della durata di un anno, costa 0.50 cent e potrà essere ricaricata o con altre tariffe giornaliere o con biglietti singoli e non deve quindi essere buttata.

Raggiungiamo la sistemazione prenotata tramite Booking.com: Castilho Hostels and Suites 63. Una camera doppia con prima colazione per 117 € + 2 € per adulto come tassa di soggiorno

Lasciati i bagagli ci rechiamo direttamente verso il centro città. Gli alberghi a Lisbona, o meglio le camere familiari, non sono affatto economiche. Quindi, considerato che pernotteremo solo oggi ci accontentiamo di questa soluzione, che non è sicuramente di lusso, ma è comoda per i trasporti.

I bus non sono assolutamente puntuali. Gli orari segnalati su Google Maps non vengono rispettati. Dopo averlo capito, preferiremo spostarci in metropolitana.

Cominciamo la nostra visita dal centro, ed in particolare da un negozio di guanti storico, segnalato su tutte le guide, il Luvaria Ulisses. È un luogo minuscolo, che si dice venda guanti prodotti a mano, garantiti a vita.  Lì vicino prendiamo uno dei famosi “ascensori” di Lisbona (elevador de Santa Justa), per vedere la città dall’alto. Saliti in cima, assaggiamo in un ristorante facente parte di una catena (ne vedremo ovunque in Lisbona) una polpetta di baccalà. La fila per accedere all’ascensore è davvero lunga e stupidamente non diamo retta a dei locali che ci suggeriscono di utilizzare un altro ascensore, ubicato all’interno di un negozio di souvenir, a pochi passi dal negozio di guanti.

Acquistiamo poi dei meravigliosi dolcetti, gli Ovos Moles, alla Casa dos Ovos Moles de Lisboa (costano circa 1 euro l’uno e sono ostie ripiene di rosso d’uovo e zucchero).

È sabato, quindi visitiamo la zona della Feira da Ladra ed individuiamo subito il ristorante dove ci recheremo per la cena, il Sal Grosso (Calcado do Forte n.22- [email protected] ,tel +351910137713).

In uno stand stabile della Feira de Ladra, acquistiamo una mattonella, sicuramente vecchia, ma difficilmente databile (non lo sa nemmeno la proprietaria del negozio). Alla Feira c’è davvero di tutto, dai vestiti usati, alla chincaglieria, a dei pezzi di antiquariato validi.

Ci spostiamo verso il centro passando dal miradouro das Porta do Sol per poi andare alla Cattedrale da Sè (dobbiamo attendere che termini un matrimonio). Saliamo poi sul mitico tram 28 e raggiungiamo il Chiado. Tentiamo un paragone tra chi abbia le miglior paste ripiene di crema, tipiche di Lisbona, tra la Brasileria do Chiado e la Pasteleria Benard, entrambi locali storici. Altra tappa: il Time Out, mercato alimentare al coperto, con accanto un’ampia ala di ristorazione con stand portoghesi e multietnici.

Ci dirigiamo poi verso il lungomare e raggiungiamo la Praça do Comercio , per poi spostarci a piedi, con grande lamento dei bambini, fino al Sal Grosso.

Ci eravamo messi telefonicamente in lista d’attesa per la cena al Sal Grosso, ma è fondamentale prenotare con largo anticipo, perché riusciamo a cenarvi per pura fortuna.

Il locale è minuscolo, l’équipe di cucina ed al servizio giovanissima, il cibo è ottimo. Caldamente consigliato. Mangiamo baccalà, fritture di pesce, midollo di bovino, delle ottime patate fritte e beviamo della sangria bianca. Per finire una creme brûlé al maracuja. Ci saremmo lanciati sul polipo, ma purtroppo c’è l’aglio, come in molti piatti tipici portoghesi.

Ritorniamo al Castilho Hostels and Suites 63, distrutti.

Domenica 11 settembre

Sveglia e colazione basica self-service (toast, succo, latte e cereali, bibite calde) in ostello.

Partiamo alla volta della zona di Belem con l’autobus (il viaggio dura circa 50 minuti).

Oggi utilizziamo la Lisboa Card che avevamo acquistato in aeroporto (21 € al giorno a testa) che include tutti i trasporti a Lisbona (anche, eventualmente, il viaggio in treno per Sintra), oltre a molti ingressi a Musei.

Convalidiamo la Card alla biglietteria della Torre di Belem (ingresso incluso nella Lisboa card), che merita davvero la visita. Poi andiamo al Monastero di Jeronimo dove la coda è particolarmente lunga (ingresso incluso nella Lisboa card). All’interno della chiesa accanto al Mosteiro Jeronimos, che merita sicuramente, c’è la tomba di Vasco da Gama.

Mangiamo un panino con bistecca di maiale (la Bifana), tipicamente portoghese in un chiosco con dehor, vicino al Monumento delle Scoperte. Mentre mangiamo osserviamo le tante imbarcazioni a vela che passano davanti a noi in questa bellissima domenica mattina.

Ci rechiamo poi al Palacio National de Ajuda (ingresso incluso nella Lisboa card) e visitiamo prima il Museo do Tesouro Real e poi il palacio stesso. Un lungo (lunghissimo) viaggio in autobus ci riporta presso la nostro ostello, dove ritiriamo i bagagli lasciati nella luggage room. Da lì, in metro, raggiungiamo l’aeroporto per il volo Ryan Air su Bologna. Il volo sarebbe dovuto partire alle 20.30 ma è in ritardo di un’ora. Il terminal 2, quello dei voli Ryan è stracolmo di persone… tutte semi-accampate a terra. Il terminal 2 è collegato, in 3-5 minuti, al terminal 1, da un servizio navetta.

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√ Escursione fai da te Isola Catalina

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Spesso a seguito dello scalo nel porto di   La Romana   troviamo sempre quello nel porto all’ Isola Catalina, un’isola incontaminata e privata di proprietà della compagnia Costa Crociere .

L’ Isola Catalina  si raggiunge con un breve tragitto dal porto della Romana, da quest’isola è possibile effettuare molte delle escursioni che abbiamo già recensito nello scalo a  La Romana   o volendo è possibile godersi una giornata di completo relax in spiaggia e tantissimi bagni nelle stupende acque del Mar dei Carabi.

Difficile parlare di  escursioni fai da te  sull’Isola Catalina, in quanto l’isola non presenta nulla da vedere se non l’insediamento balneare che si raggiungerà in rada con le barchette tender messe a disposizione dalla Costa.

catamarano fai da te

L’ isola privata ai Caraibi  di Costa Crociere non è molto grande, anche se la maggior parte della nave si riverserà in spiaggia non vi sembrerà di stare in una affollata spiaggia italiana, specialmente nella seconda parte, infatti se non adorare la confusione e i lettini ravvicinati vi basterà passeggiare dal molo di attracco qualche metro per trovare delle zone più tranquille dove rilassarsi.

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La nave sbarcherà in rada , con un servizio continuo di navette che faranno avanti e indietro dalla spiaggia alla nave, è possibile scendere a qualsiasi orario o tornare a bordo quando volete, anche se difficilmente una volta arrivati in spiaggia e in mare avrete voglia di tornare in nave, il tragitto è veramente breve circa 10-15 minuti.

La prima parte della spiaggia, quella a ridosso del molo, è ovviamente più sovraffollata in quanto sono disponibili tutti i servizi a pochi passi ma se vi spostate verso il lato destro della spiaggia guardando il mare troverete sempre meno gente, se volete godervi questo angolo di paradiso tutto per voi allora il consiglio è quello di trovare posto all’estremità destra che quasi sempre è completamente deserta, verso il fondo della spiaggia ci sono delle roccie nell’ingresso e dentro il mare ma per niente fastidiose.

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Per il pranzo le scelte sono due: potete pranzare al buffet che la Costa trasferisce dalla nave alle strutture presenti sull’isola, ovviamente c’è da mettere in conto un po’ di coda per servirsi visto che tutti più o meno mangeranno in quell’orario e in quel buffet ma l’organizzazione è ottima. A disposizione nel buffet sull’Isola Catalina si trovano frutta fresca e verdura, mentre verranno preparati al barbecue hamburger, würstel, salsicce e altra carne da gustare con panini, salse e patatine.

catamarano fai da te

Altra soluzione è invece quella di  pranzare in nave grazie al servizio di lance continue che fanno andata e ritorno dalla nave, potrete tornare a pranzare sulla nave comodamente seduti al ristorante per poi scendere nuovamente in spiaggia a godervi il sole e il mare.

catamarano fai da te

Sull’isola è presente anche un servizio di animazione locale che suonerà musica caraibica e vi contagerà con dei balli di gruppo e di coppia in perfetto stile caraibico, sarà difficile non farsi contagiare dal ballo.

DSC_2924

Anche per i bambini lo Squok club si trasferisce sull’isola, arrivati al molo potrete vedere sulla parte destra (con il mare alle spalle) una piccola zona con il mare più basso che è dedicato all’area Squok, anche qua quindi potrete lasciare i vostri bambini insieme agli altri e agli animatori dello Squok club per un divertimento assicurato e godervi il relax, il sole e la spiaggia di questo piccolo angolo di paradiso.

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Escursione giro in catamarano da Catalina

Dall’isola poi è possibile partire anche con delle escursioni dedicate, come ad esempio il  giro in catamarano  che vi condurrà in un giro lungo la costa dell’isola con tappe per effettuare snorkeling e degustazione di Ruhm caraibico.

Con una durata di circa 3-4 ore è possibile farla sia al mattino che al pomeriggio, durante il giro lungo la costa ci si ferma su punti di barriera corallina per lo snorkeling con attrezzatura ovviamente fornita, sul catamarano si beve, si balla, un’escursione sicuramente divertente per chi ama il mare e le immersioni.

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Viaggio alle Filippine Fai da Te: Periodo e Consigli

Organizzare un viaggio alle Filippine fai da te

Organizzare un viaggio alle Filippine significa raggiungere un paese ricco di spiagge stupende e lagune con acqua tanto azzurra da non sembrare vera. Ma, un viaggio alle Filippine, è soprattutto vivere e toccare con mano la realtà dei suoi abitanti: dalle piccole case di bambù, senza acqua corrente, alle verdissime risaie. Camminare nei villaggi e vedere che tutti ti salutano e sorridono, che sei il benvenuto. Vale la pena fare un viaggio alle Filippine perché le bellezze naturali sono le protagoniste indiscusse, anche se non sono la vera essenza di questo paese. Il paesaggio di origine vulcanica, ha quel fascino difficile da trovare altrove. Quelle rocce così strane, di ogni forma e dimensione, che raccontano così tanta storia naturale. Lagune, sabbia finissima, barriera corallina e mare color smeraldo. Se esiste il paradiso, spero somigli alle Filippine! Ecco qualche consiglio per organizzare un viaggio alle Filippine in autonomia.

Viaggio alle Filippine fai da te: indice

  • Periodo migliore per un viaggio alle Filippine
  • Cosa vedere (e fare) alle Filippine
  • Come spostarsi a Palawan
  • Viaggio alle Filippine fai da te: consigli pratici
  • Documenti necessari per entrare nel paese (e info utili)
  • Cosa aspettarsi da un viaggio alle Filippine
  • Le Filippine sono pericolose?

1 - Periodo migliore per un viaggio alle Filippine

Alle Filippine c'è un clima tropicale equatoriale con temperature che oscillano tra i 25 ed i 40°C durante tutto l'anno. C'è un alto tasso di umidità, ma con alcune variazioni. Da dicembre ad aprile il clima è più secco e temperato e le piogge sono meno frequenti (soprattutto nei mesi di febbraio e marzo). La stagione delle piogge va da maggio a novembre, ma qualche acquazzone può verificarsi anche al di fuori di questo periodo. Agosto è un pessimo periodo per organizzare un viaggio alle Filippine, perché cade nel pieno della stagione delle piogge e dei tifoni. In questa stagione fa comunque caldo e qualche viaggiatore che non può visitarle in altro periodo decide di partire lo stesso, ma la possibilità di vivere una vacanza all'insegna della pioggia (e dei tifoni) è concreta.

Il periodo migliore per un viaggio alle Filippine è rappresentato dai mesi di febbraio e marzo : in questa fase dell'anno le precipitazioni sono ridotte al minimo. Un'ottima idea potrebbe essere anche quella di trascorrere le vacanze natalizie e il Capodanno in questo scenario incredibile. Ovviamente però si tratta di un periodo di alta stagione e i prezzi potrebbero aumentare rispetto ad altri periodi dell'anno. La scelta più saggia è indubbiamente quella di prenotare con sufficiente anticipo: se vuoi farti un'idea dei prezzi dei voli, puoi comparare le migliori tariffe per Manila, la capitale, su questo sito .

Snake Island Filippine

2 - Cosa vedere (e fare) alle Filippine

Una volta acquistato il volo per Manila, la capitale, sarà il momento di decidere in quale zona delle Filippine concentrare il tuo viaggio. E beh, con più di 7000 isole (hai letto bene: SETTEMILA), scegliere potrebbe essere una bella sfida. Se quello che cerchi è una vacanza al mare ma in movimento, ti suggerisco di concentrarti sull' arcipelago di Palawan . Qui troverai mare cristallino, spiagge dalla sabbia fine, montagne di formazione vulcanica che si gettano a capofitto in acqua e moltissime escursioni in barca o in kayak indimenticabili.

Cosa vedere e fare a Palawan

Per vivere al meglio le piccole e grandi isole che costituiscono l’arcipelago di Palawan, non esiste modo migliore che avventurarsi in barca alla scoperta. Puoi aggregarti ai tour di gruppo o partecipare a dei tour privati (anche se ammetto che la differenza di prezzo è davvero notevole). A tal proposito ti segnalo le migliori attività a cui dovresti partecipare divise per destinazione:

  • Puerto Princesa: tour del Parco del Fiume Sotterraneo (da € 40);
  • El Nido: qui potrai partecipare a 4 diversi tour per visitare lagune e baie meravigliose. Tour A , Tour B , Tour C , Tour D (da € 27).
  • Coron: tour del lago Kayangan, delle Twin Lagoon e del relitto Skeleton Wreck (da € 30).

Palawan viaggio fai da te

Potrebbe esserti utile dare un'occhiata a questo itinerario a Palawan di 8 giorni (con tappe e mappa). 

3 - Come spostarsi a Palawan

Il modo più veloce per raggiungere Palawan da Manila, è con un volo interno. Puoi prendere un volo per Puerto Princesa , El Nido o Busuanga (se hai fretta puoi cliccare direttamente sui nomi delle destinazioni per trovare le tariffe più convenienti per le tue date). Una buona idea potrebbe essere quella di atterrare a Puerto Princesa o El Nido e ripartire da Busuanga.

  • Per muoverti tra El Nido e Coron puoi utilizzare il traghetto che impiega più o meno 4:30 h a seconda delle condizioni del mare – qui puoi  prenotare online e controllare prezzi e orari. In alternativa puoi collegarti direttamente al sito ufficiale della compagnia Montenegro Shipping Lines che opera la tratta.
  • Per spostarti da Puerto Princesa a El Nido dovrai contare su un transfer come questo che impiegherà circa 5 ore (ma davvero economico).

Una volta messo piede sulla terraferma potrai salire a bordo di un triciclo filippino guidato da un locale, che per pochi peso ti porterà a destinazione.. magari non proprio ad una velocità sostenuta, ma ci arriverai. Non sai cosa siano i tricicli? Non ti preoccupare, te lo spiego immediatamente! Fondamentalmente sono delle comuni (e mortali) moto, alle quali viene creata artigianalmente una struttura attorno, che permette di trasportare 2 o al massimo 3 passeggeri. Il miglior consiglio che ti posso dare per il tuo viaggio alle Filippine è: non cercare di organizzare gli spostamenti brevi sulla terraferma prima del viaggio (come il trasporto dall'aeroporto al tuo hotel e viceversa), sarebbe solo un lavoro pressoché inutile e complesso. Ad ogni passo che farai verrai avvicinato da un triciclo che ti chiederà se hai bisogno di un passaggio. Traghetti, aerei e spostamenti più lunghi, è invece buona norma prenotarli in anticipo, soprattutto in alta stagione.

Come spostarsi alle Filippine

Noleggio moto alle Filippine

Per vivere al meglio questo paese, ti consiglio di noleggiare una moto di tanto in tanto per scoprire zone più remote e di non considerare il noleggio auto. I prezzi dipendono dalla domanda e dall'offerta del periodo, ma considera che indicativamente potrai noleggiare una moto a partire dai 10 € al giorno. L'altra buona notizia è che potrai noleggiare una moto praticamente ad ogni angolo, quindi il mio consiglio è quello di valutare bene le diverse offerte prima di effettuare il noleggio. Generalmente ti basterà esibire la patente di guida italiana e lasciare la carta d’identità come “cauzione” (mi raccomando, non lasciare mai il passaporto!!). Per soggiorni inferiori a 3 mesi viene spesso accettata anche la patente italiana con traduzione in inglese effettuata dall'ambasciata, in alternativa alla patente di guida internazionale. In caso di incidente, sappi che però la tua assicurazione viaggio potrebbe non coprirti se non avessi la patente internazionale. Fai le tue valutazioni e ricorda che nelle Filippine è fortemente consigliata l'assicurazione viaggio. Se ti serve il giusto incentivo per fare un preventivo, sappi che su questa pagina trovi uno sconto del 10% con Heymondo.

4 - Viaggio alle Filippine fai da te: consigli pratici

Dai trasporti, alla sim, ai contanti da prelevare: ecco qualche pratico consiglio per un viaggio alle Filippine:

Transfer da e per l'aeroporto di Manila:

Se atterrerai all'aeroporto di Manila, organizza il trasporto all'alloggio con la struttura in cui alloggerai. I taxi fuori dall'aeroporto spesso ne approfittano proponendo prezzi assurdi ai turisti. Il primo contatto con il paese probabilmente avverrà all’aeroporto di Manila, la capitale. Ti voglio avvisare: non spaventarti! All’uscita del terminal verrai letteralmente accerchiato da tassisti, ma anche guardie, che ti chiederanno dove devi andare. Per questo motivo uno dei primi consigli per il tuo viaggio alle Filippine è quello di non farti ingannare dalla divisa, il loro intento non è quello di aiutarti, ma di condurti “dall'amico tassista”, che ti chiederà una cifra assurda per il trasporto. Ciò che ti consiglio di fare è organizzare il trasporto con la struttura nella quale trascorrerai la prima notte, per evitare che qualcuno ne possa approfittare. Ad esempio a noi hanno chiesto 25 € per il taxi, quando con la navetta dell’albergo abbiamo pagato 200 php, circa 4 €. Non è proprio la stessa cosa!

Connessione:

Acquista una SIM locale (delle compagnie Smart, Globle o Sun) ma tieni in considerazione che la copertura internet potrebbe mancare in alcune zone. Acquistala al tuo arrivo in aeroporto o in un negozio in città che espone il logo di una compagnia telefonica. Non sempre la connessione funziona nelle zone più remote, anche con una scheda locale: sarà difficile trovare un Wi-Fi funzionante in parecchie strutture a gestione locale, spesso presente ma incredibilmente lento. Puoi anche scegliere di acquistare una eSIM tramite l'App di Airalo , ma in termini di velocità non farà alcuna differenza.

A tal proposito, scarica le mappe offline di Google Maps prima della partenza e ricorda che anche Maps.me può essere utilizzata offline (ed è validissima soprattutto per i sentieri a piedi).

Coron Filippine

Metodi di pagamento:

Preleva contanti perché l'utilizzo della carta, pur essendo abbastanza diffuso nelle zone urbane, non è accettato in molte attività. Anche le strutture ricettive potrebbero accettare pagamenti unicamente in contanti . Se avrai prenotato con Booking ricorda di controllare nella sezione dedicata al pagamento, in quanto questo viene ben segnalato. Prima della partenza ricorda di abilitare la carta per l'utilizzo nelle Filippine e ricorda che ogni prelievo potrebbe essere soggetto ad una commissione di circa 5 € (è una cifra indicativa che può aumentare o diminuire a seconda della tua banca).

Sicurezza in viaggio:

Stipulare un' assicurazione viaggio è fortemente raccomandato. Le strutture sanitarie pubbliche non sono di buon livello ed in caso di necessità è meglio affidarsi alle strutture private (a pagamento). Fai un preventivo con Heymondo (incluso uno sconto del 10%) e potrai renderti conto che ad un prezzo così basso, non vale assolutamente la pena partire senza polizza.

In caso di emergenza, il numero dell'Ambasciata italiana alle Filippine è 0917 5375071 ed è operativo dal lunedì al venerdì fino alle 22:00, mentre weekend e festivi dalle 8:00 alle 22:00.

Fumare in pubblico:

Non fumare in pubblico se non nelle smoking area (sigarette elettroniche e da “svapo” incluse). Nelle Filippine è vietato fumare sia all'interno dei mezzi pubblici, che all'esterno in luoghi come parchi, campi da gioco, marciapiedi, mercati etc. Se fumi ti consiglio di cercare le apposite aree fumatori per farlo (le multe possono arrivare fino ai 200 €).

È vietato usare plastica:

El Nido sta promuovendo una politica plastica free, per questo dovrai utilizzare contenitori riutilizzabili per gli alimenti (o in materiali biodegradabili) e non potrai utilizzare bottiglie di plastica per bere. Porta con te la tua borraccia , farai un favore a te stesso, al pianeta e alle acque cristalline di El-Nido.

Tour da fare El Nido e Coron

Potrebbe interessarti leggere anche questa guida dedicata a dove alloggiare a Palawan .

5 - Documenti necessari per entrare nel paese (e info utili)

  • Passaporto : necessario con 6 mesi di validità al momento dell'ingresso nel paese. Obbligatorio il passaporto elettronico – con il chip integrato.
  • Visto : non è necessario richiedere il visto per soggiorni inferiori a 30 giorni. Verrà emesso gratuitamente un visto all'arrivo in aeroporto. Per soggiorni superiori a 30 giorni, invece, sarà necessario richiederne l'estensione presso il “Bureau of Immigration”, al costo di 60 $.
  • Aggiornamento 2023 : dopo la pandemia Covid-19 è richiesto di compilare un modulo informatico, l' e-Arrival Card . Ti consiglio di compilarlo almeno 72 ore prima della partenza per evitare qualsiasi problema. Prima della tua partenza controlla che questo sia ancora richiesto sul sito della Farnesina .
  • Patente : patente internazionale secondo il modello della Convenzione di Vienna. La patente italiana, però, è generalmente accettata dalle autorità locali preposte ai controlli per soggiorni fino a 3 mesi.

Moneta, pagamenti, fuso orario e prefisso

La moneta nazionale è il Peso filippino (PHP). Per un viaggio alle Filippine, ti consiglio di prediligere i contanti e di verificare, con una semplice chiamata alla tua banca, l'abilitazione per l'utilizzo nelle Filippine per evitare spiacevoli inconvenienti.  Fuso orario : +7 h rispetto all’Italia; +6 h quando in Italia vige l’ora legale. Prefisso per l'Italia : 0039 Prefisso dall'Italia : 0063  

Ricorda che le informazioni possono cambiare con il tempo e l'unico sito al quale fare affidamento per informazioni sempre aggiornate è quello della Farnesina.

Perchè fare un viaggio alle Filippine

6 - Cosa aspettarsi da un viaggio alle Filippine

Ricordi tutte le foto che hai visto delle Filippine di spiagge bianche e lagune con acqua così azzurra da non sembrare vera? Ecco, questo è uno di quei rari casi in cui le foto rispecchiano perfettamente la realtà e, talvolta, non la rappresentano abbastanza. Ma oltre a questo (che già avevi intuito), cos'altro dovresti aspettarti? Visitare un paese come questo è anche cercare di viverlo e toccare con mano la vita dei suoi abitanti. Il modo migliore per farlo è quello di noleggiare una moto e spostarti nell'entroterra (accertandoti di aver scaricato le mappe offline), per visitare i villaggi più autentici e lontani dal turismo. Qui potrai avere l'onore di vedere villaggi completamente costruiti con il solo uso del bambù, piccole palafitte, verdissime risaie, bambini che giocano per strada e baracchini che vendono benzina in bottiglia a fianco della strada. Credo che non si possano visitare le Filippine senza toccare con mano la realtà dei suoi abitanti. Senza camminare nei villaggi e vedere che tutti ti salutano e sorridono, che sei il benvenuto. Credo che sia proprio questa la vera anima di un luogo e se ti stai chiedendo cosa aspettarti da un viaggio alle Filippine, sappi che questo è ancora poco rispetto a quello che potrai sentire dentro di te. Questi sono i viaggi in cui ti porti a casa non solo dei bellissimi ricordi, ma anche degli occhi diversi con cui guardare il Mondo . 

7 - Le Filippine sono pericolose?

A chi mi ha detto o pensa: “Ma sei pazza ad andare alle Filippine? Sono troppo pericolose!” ora posso dire che io non mi sono mai sentita in pericolo , anzi. Ogni bancomat delle città turistiche è sorvegliato h 24 da delle guardie armate. Quando ho visitato i villaggi, i filippini mi hanno fatto sentire a casa, facendomi visitare anche la loro scuola. Per assurdo, in quell'occasione, avevo dimenticato il telefono sopra la moto e non mi è stato rubato. Nella capitale, Manila, non mi sono sentita meno in pericolo di come mi sentirei in una periferia, un po' malconcia, di una grande città italiana. Il sud delle Filippine, come ad esempio Mindanao, invece, è reputato pericoloso dal sito della Farnesina. Ci tengo a precisare che le informazioni riportate sono solo il frutto della mia esperienza personale e non sono da intendere in generale.

Case alle Filippine curiosità

Arrivato a questa parte dell'articolo avrai capito che le bellezze della natura sono le protagoniste indiscusse, anche se non sono la vera essenza di questo paese. Spero che questa guida ti abbia aiutato concretamente ad organizzare il tuo viaggio fai da te alle Filippine e, nello specifico, nell'isola di Palawan. Se dovessi avere qualche dubbio o domanda, lascia un commento qui sotto alla fine dell'articolo e ti aiuterò con piacere. Grazie per affidarti ai consigli di Sarà Perchè Viaggio, a presto!

Appunta l'articolo per dopo, Pinnalo!

Come organizzare un viaggio alle Filippine fai da te

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Francesco

ciao Eleonora, complimenti per il blog! Dovrei andare a Manila per lavoro in maggio e pensavo di allungare il viaggio e fare 4-5 giorni di vacanza. Come la vedi Palawan in 5 giorni? fattibile o troppo poco tempo? Altra domanda, come lo vedi maggio come periodo? leggevo che la stagione secca finisce ad aprile, se possibile vorrei evitare di trovarmi in vacanza durante il periodo delle piogge 🙂 Grazuie per tutti i consigli!

Eleonora Ongaro

Ciao Francesco, onestamente 5 giorni a Palawan non mi sembrano affatto male, ma grazie ai voli interni riuscirai ad ottimizzare i tempi per gli spostamenti. Potresti fare 3 giorni e El Nido e 2 a Coron se hai voglia di un viaggio “movimentato”, oppure se invece preferisci rilassarti, opta per una delle due località in base alle tue preferenze. In entrambe potrai partecipare a bellissimi tour in barca. Ti lascio il mio itinerario di 8 giorni a Palawan se magari può esserti utile. Maggio è il mese più caldo alle Filippine e essendo un mese di transizione tra le due stagioni, puoi avere sia giornate soleggiate che giornate molto piovose. In generale forse non è il periodo migliore se vuoi fare una vacanza perché il rischio di piogge è maggiore rispetto ad aprile (poi ecco dipende anche da quando andrai, se alla fine del mese o proprio all’inizio). Spero di esserti stata utile, ma se avessi qualche dubbio o domanda, rispondi pure a questo commento. Un caro saluto e alla prossima!

Giovanna

Ciao Eleonora, grazie per aver descritto la tua esperienza, é stato tutto molto utile! Vorrei fermarmi a Palawan di ritorno verso l’Europa e visto il tempo limitato (purtroppo potro stare solo 4 giorni) pensavo di concentrarmi su Puerto Princesa, Bacabaca e Balabac. Durante tutto il viaggio saro da sola , quindi volevo sapere se anche tu hai viaggiato da sola e se ti sei sentita al sicuro. Secondo te vale la pena fermarsi a Puerto Princesa o mi conviene andare direttamente a Bacabaca? Ho letto il sito della Farnesina ed effettivamente non é molto rassicurante (soprattutto l’allerta sequestri) , pero unendosi a dei tour organizzati collettivi credo si possa stare più tranquilli (spero). Grazie in anticipo! 🙂

Ciao Giovanna, durante il viaggio alle Filippine non ero da sola, ma personalmente ho trovato un popolo davvero molto gentile e accogliente, e non mi sono mai sentita a disagio. Tieni in considerazione però che questa è solo la mia esperienza, e per questo non trascurare gli avvertimenti della Farnesina. Non so se l’hai valutato come opzione, ma magari potresti raggiungere destinazioni più turistiche come El Nido o Coron, così che magari potresti sentirti più tranquilla. Purtroppo io non ho esperienza a Balabac, quindi non saprei davvero consigliarti se ti convenga o meno fare tappa a Puerto Princesa, ma avendo pochi giorni credo che in generale fare tappa a Puerto Princesa non ne valga la pena. Spero di esserti stata un minimo utile, ma se posso fare altro per te sai dove trovarmi. Un abbraccio e buon viaggio!

Giuliana Fregnan

Ciao, andremo nelle Filippine dal 26 dicembre al 7 gennaio. Faremo Palawan e Bohol. Mi preoccupa un po’ la possibilità di terremoti visto che qualche giorno fa ce n’è stato uno. Tu hai avuto esperienze in questo senso? Ho letto anche che l’acqua non è potabile, hai qualche avvertenza particolare da darmi? Grazie

Ciao Giuliana, durante il mio viaggio alle Filippine non ho avuto esperienza di terremoti, ma è anche vero che è degli ultimi mesi la notizia che il vulcano Mayon è sotto speciale osservazione. Come indicato sul sito della Farnesina, vi suggerirei di rimanere costantemente aggiornati sulla situazione mentre sarete in viaggio. In caso, dovrete attenervi a quanto indicato dalle autorità locali. Per quanto riguarda l’acqua, invece, è sempre meglio bere acqua sigillata, da utilizzare anche per lavarvi i denti. È buona norma portarsi anche un buon antidiarroico (magari quelli da assumere senza acqua) come Enterogermina Viaggi o Yovis. Spero di esserti stata utile, ma se avessi qualche altro dubbio sai dove trovarmi. Un caro saluto e buona Filippine!

Giuseppe

Ciao, bella guida e ottime informazioni. Stavamo pensando proprio ad una settimana da passare nelle Filippine “come stopover” di un più lungo viaggio verso la Nuova Zelanda. Secondo te è un posto consigliato per andare con nostra figlia di 4 anni? Servono/sono consigliati vaccini particolari?una settimana ne varebbe la pena? Spero in un tuo feedback ciao

Ciao Giuseppe, dedicare alle Filippine solo una settimana può avere senso solo se si è già di passaggio, come nel vostro caso. Detto ciò, a mio avviso può essere una buona idea quella di dedicare del tempo alle Filippine, ma c’è da considerare che (soprattutto per la bimba) si tratta comunque di un paese in via di sviluppo che può richiedere un certo livello di adattamento, inoltre dovrete prendere un altro volo da Manila per raggiungere Palawan. Attualmente non sono previsti vaccini obbligatori (se non quello contro la febbre gialla, ma solo per viaggiatori che provengono da luoghi in cui la febbre gialla è a rischio trasmissione), ma c’è da dire che a livello di sicurezza il vulcano Mayon è sotto osservazione speciale. Nel complesso, valuterei quindi bene la vostra sosta, valutando soprattutto se per la bimba non sarebbe troppo a livello di spostamenti. Spero di esserti stata utile, ma se avessi altri dubbi sai dove trovarmi. Un caro saluto e buon viaggio!

michelangelo

Grazie informazioni molo utili

Sono felice di saperlo Michelangelo. A presto! 🙂

Laura Strambini

Innanzitutto complimenti per il tuo blog e grazie per tutti i consigli.

Sto organizzando il mio viaggio nelle Filippine e sono un po’ indecisa sul tour del fiume sotterraneo. Vorrei fare il tour che parte da Puerto Princesa, visita al fiume e poi trasferimento fino a El Nido senza tornare a Puerto Princesa. Tu l’hai fatto? Vorrei sapere come si organizzano con i bagagli, dove lascerò la mia valigia quando sarò nel fiume? Nel corso nella giornata si cambiano più van e autisti?

Ho letto sul sito della Farnesina che al momento quella zona è un po’ sconsigliata per la sicurezza… Tu hai avuto la percezione che ci fosse qualcosa di sospetto? Sai del racconto recente di altri viaggiatori per caso?

Un’ultima domanda (scusami). Secondo te è probabile che un volo serale da Manila a Puerto Princesa con Cebu Pacific venga cancellato oppure di solito su quella tratta i voli sono abbastanza in orario?

Grazie mille per l’aiuto!

Ciao Laura, sono felice di sapere che il blog ti sia stato utile! Per quanto riguarda il tour del fiume sotterraneo, il funzionamento dipende proprio dall’attività che prenoterai. Se si tratta di un’escursione unica con partenza da Puerto Princesa, visita al fiume e trasferimento a El Nido, il trasferimento dovrebbe essere unico. Ma è davvero tanta strada, quindi l’idea migliore potrebbe essere quella di partecipare al tour al fiume sotterraneo avendo alloggio a Puerto Princesa (così da lasciare anche i bagagli) e il giorno successivo andare ad El Nido. Purtroppo ho visto che la Farnesina sconsiglia la zona di recente, ho fatto qualche ricerca ma non ho trovato qualcuno che parlasse di esperienze recentissime, se non altri viaggiatori che avevano i tuoi stessi dubbi. Che io sappia i voli sono abbastanza regolari e io mi ero trovata bene con Cebu Pacific, anche se un pò di ritardo l’avevamo accumulato. Hai sentito qualcuno dire che i voli vengono cancellati frequentemente?

Laura

Grazie mille per la risposta!

Sui voli ho letto online che spesso hanno ritardi/cancellazioni e quindi volevo chiedere la tua esperienza. Grazie per i consigli che mi hai dato e ancora complimenti per il blog!

ilaria

Ciao, quanti giorni consigli per visitare con calma e relax la zona di palawan? Passerei dalle filippine dopo il viaggio in Australia. E, altra cosa, se atterro a Manila e vado subito col volo a Palawan un giorno mi basta per lo spostamento?

Ciao Ilaria, ti basterà prendere il volo da Manila a Coron (Busuanga) o a Puerto Princesa e in 1:30 h sarai a Palawan, quindi direi che un giorno è più che sufficiente per lo spostamento 🙂 Se vuoi fare le zone principali di Palawan ossia Puerto Princesa, El Nido e Coron, direi che 10 giorni sono un tempo ragionevole per vedere questi luoghi con calma, considerando una media di 3 giorni a destinazione e gli spostamenti da un luogo all’altro che ti porteranno via un pò di tempo. Eventualmente puoi valutare di trascorrere più tempo se trovi altri cose da vedere. Spero di esserti stata utile, ma se avessi qualche altro dubbio rispondi pure a questo commento. Un caro saluto e buon viaggio!

Donato

Grazie per i consigli. Secondo te quanti giorni conviene fermarsi a Manila, prima di girare un po? Si trova facilmente alloggio senza prenotare uscendo dalla città?

Ciao Donato, per la mia esperienza 2 giorni e una notte sono sufficienti per scoprire un pò la capitale delle Filippine. Diciamo che non ho esperienza per quanto riguarda la non prenotazione degli alloggi (magari prenoto anche il giorno per la notte stessa, ma non mi è mai capitato di cercare alloggio senza prenotare). Detto ciò ti suggerisco di controllare che ci sia un numero sufficiente di strutture nelle zone in cui pensi di non prenotare, così che avrai buone probabilità di arrangiarti anche all’ultimo. Purtroppo non saprei aiutarti più di così. Spero comunque di esserti stata utile, un caro saluto e buon viaggio!

massmo fiore

ciao ho letto buona parte dei tuoi articoli per visitare le filippine ,mi sto convincendo a visitarle a metà gennaio ,ma volevo chiederti come mi consiglieresti se dovessi fare due settimane cercando di non fare solo esclusivamente mare e natura .cosa potrei includere nel mio viaggio e che zona sarebbe meglio scegliere ? ti ringrazio anticipatamente se mi vorrai rispondere .saluti Massimo

Ciao Massimo, purtroppo non posso parlarti per esperienza diretta perché io mi sono concentrata su Palawan dove le attività principali sono mare, natura e villaggi. Cosa ti piacerebbe che includesse oltre a questo? Te lo chiedo perché se cerchi qualcosa di diverso forse dovresti valutare un’altra destinazione. Attendo tue!

Monti Luca

Buongiorno sarei interessato ad organizzare un viaggio nelle filippine. Qual’è il tour operator a cui rivolgermi? grazie

Buongiorno Luca, mi dispiace ma non conosco tour operator per le Filippine. Questo articolo fa riferimento ad un viaggio fai da te, quindi non saprei come esserti d’aiuto. Spero riuscirai a trovare una soluzione e a partire per questo viaggio. Un caro saluto!

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MALOY - NORVEGIA - LA SUA STREET ART - ANDARE ALLA FAMOSA ROCCIA KANNESTENEN - UNA PASSEGGIATA TRA I FARI - CON MAPPA

Måløy si trova tra bergen e ålesund sul l'isola di vagsoy,   un piccolo villaggio costiero di poche migliaia di abitanti, avvolto dalle onde dell'atlantico..

La città non possiede monumenti né luoghi di particolare interesse turistico, ma è famosa per la sua street art ed i suoi 4 fari, offre una delle spiagge più belle della Norvegia, fantastici sentieri escursionistici con vista sulla costa, frutti di mare incredibilmente deliziosi  e la famosa roccia Kannestenen, modellata dal mare nel corso di migliaia di anni in una spettacolare forma a fungo.

La roccia Kannesteinen è molto suggestiva, ma in periodo di bassa marea. Quando l'acqua è alta, purtroppo, copre la maggior parte della roccia, riducendo molto la sua suggestività.

Il 2022 è stato il primo anno per Maloy come porto crocieristico. Il Cruise terminal dista 900 metri dal centro di Maloy.

catamarano fai da te

Dalla discesa nave, prendere la strada sulla sinistra. A scarsi 500 metri trovate il primo negozio di souvenir. 

Poco più avanti una grande piazza, con il monumento ai caduti in mare, e se salite le scale del belvedere, avrete una bella vista del Nordfjord e del ponte di Maloy.

Negli anni, man mano che il commercio della pesca cresceva  si è sentita l'esigenza di unire l'isola di Vagsoy, ( dove attraccherai a Maloy ) con la terraferma.

Dista poco più di 1 km dal centro di Maloy e vi consiglio di fare una passeggiata. (  Qui la mappa  )

Il ponte   Måløybrua,  lungo oltre 1 km, è il collegamento con la terraferma. Non solo è particolarmente lungo, ma il vento che soffia sul ponte produce quasi una musica.

Da vedere la Chiesa di Maloy che si trova sulla sinistra del ponte di Maloy. Sopra la Chiesa vi è un memoriale del 1957 dedicato ai pescatori morti.

La citttadina di Maloy è molto concentrata e facilmente percorribile a piedi. La strada principale, tutta pedonale, Gate 1, offre diversi negozi e potrai curiosare  alla ricerca dei loro amate creazioni artigianali, tra cui maglioni di lana, statuette di troll e gioielli tradizionali.

Qui potrai, anche,  assaggiare il merluzzo locale con patatine fritte, la loro zuppa di pesce, i panini ripieni di granchio e altri frutti di mare oppure assaggiare sushi.

Poche strade a Maloy hanno un nome specifico, la maggior parte sono solo numerate. (Gate 1 , Gate 2...etc)

A causa del raid durante la seconda guerra mondiale, gran parte di Maloy fu bombardata e bruciata, e la città perse la maggior parte delle sue vecchie case di legno, caratteristiche rimesse per barche e simili. 

Successivamente furono costruiti grandi edifici industriali e case in cemento nello stile degli anni '50, che caratterizzano ancora oggi la città.

Ed è per questo che passeggiando per Maloy potrai ammirare  ben 18 murales, la maggior parte dei quali può essere vista a pochi passi nel centro della città.

catamarano fai da te

Qui sotto trovi una mappa di Maloy, con i maggiori punti di interesse.

catamarano fai da te

La città di Maloy ha  ben  quattro fari, i più famosi della Norvegia,  che guidano le navi in ​​sicurezza intorno a Stad, uno dei peggiori passaggi marittimi della Norvegia. 

Se il tempo lo permette, puoi fare u n'escursione di 3 chilometri fino al faro di Skongenes, circa un'ora a piedi nel suggestivo paesaggio oceanico.

catamarano fai da te

Posted by: Liliana Carla Bettini

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Come costruire una barca radiocomandata

di Gianni Cataldo

catamarano fai da te

1/8 – Introduzione

Per gli amanti del fai da te costruire qualcosa gestibile a distanza è sempre una grande sfida , perché è necessario coniugare conoscenze in vasti campi differenti, dalla fisica all’automazione. Per quanto riguarda i modelli RC (ovvero radiocomandati) ed, in particolar modo per le barche, il discorso si complica ulteriormente e la tentazione di comprare tutto già fatto può essere forte. Nella seguente guida troverete validi consigli su come costruire una barca radiocomandata , in passi semplici ed intuitivi, e soprattutto a costi nettamente inferiori.

2/8 Occorrente

  • Motore elettrico (preferibilmente) o a scoppio
  • Servocomandi
  • Radiocomando
  • Batterie ricaricabili e caricabatterie
  • Colla, silicone e viti varie.

Nella realizzazione di una barca radiocomandata , è importante definire preliminarmente le dimensioni della vostra nuova imbarcazione . Infatti in relazione alle dimensioni dello scafo , consegue tutto il resto. La scelta deve avvenire in relazione ai vostri gusti personali ed in funzione dello specchio d’acqua che navigherete.

Una volta definite le dimensioni del vostro motore elettrico , ad esso vanno abbinate tutte le componenti elettriche come il pacco batterie , il regolatore, i servocomandi ed il radiocomando. Per quanto riguarda batterie e regolatore, valgono le stesse considerazioni sviluppate a proposito del motore: maggiori saranno le prestazioni richieste e maggiori saranno i costi ad essi connessi. Affidatevi ai componenti di migliore qualità per quanto riguarda servocomandi, ricevente e radiocomando: saranno loro a rendere l’imbarcazione affidabile e sicura.

Con tutto il materiale a disposizione è possibile passare alla fase di assemblaggio e come operazione preventiva è opportuno rivestire la ricevente ed il pacco batterie con della pellicola termoretraibile in modo che siano impermeabilizzati. È preferibile inoltre montare l’elica come ultimo elemento, in quanto estremamente delicata per via del suo bilanciamento. Mentre il regolatore è bene montarlo in prossimità del motore, il pacco batterie può essere dislocato non immediatamente in prossimità di esso. In genere rappresenta l’elemento più pesante fra tutti i componenti per cui la sua posizione influenza molto la dinamica dell’imbarcazione.

Ora è possibile proseguire fissando i servocomandi al telaio ed al timone. Lo scafo può essere dotato in origine di uno o più timoni ed è consigliabile utilizzarli in prima battuta, potrete pur sempre modificarli in seguito se la manovrabilità dell’imbarcazione non vi soddisfa. I collegamenti sono molto semplici ed immediati. Dal servocomando si diparte un leveraggio che consente l’attuazione del movimento al timone; per mezzo di semplici viti è possibile collegarli e le posizioni sono predefinite per via delle sedi predisposte. Se volete dotarvi di un timone differente, è possibile acquistare dei pezzi per montarlo che consistono in una lastra piatta, un timone collegato ad una bacchetta, un asse che passa attraverso un tubo ed un piccolo braccio all’estremo. Nella parte posteriore della barca, appena dietro al foro dell’elica è possibile inserire il timone. Il foro di passaggio da praticare deve essere leggermente più grande del tubo. I successivi collegamenti con il servomotore sono identici al caso del timone già presente.

Infine è necessario posizionare la ricevente. Il consiglio è lo stesso utilizzato per il pacco batterie: per una migliore manovrabilità posizionatelo in una zona centrale dell’imbarcazione. In generale la ricevente è dotata di un piccolo tubicino di gomma da posizionare sullo scavo entro il quale far passare i fili per la ricezione del segnale. Se invece la ricevente fosse dotata di un’antenna fissa, sarete costretti a montarla in alto altrimenti riceverà male il segnale.

L’impermeabilizzazione di tutte le fessure rimaste libere avviene per mezzo di opportune colle e siliconi. In genere è preferibile ergere una parete interno allo scafo, in modo che anche in caso di urto, se la zona anteriore si danneggia, l’acqua non entrerà a contatto con le parti elettriche. Non vi resta che testare la vostra nuova imbarcazione!

Come Costruire Gli Scafi Gemelli In Un Catamarano Da Regata

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Un carrello motorizzato per piccole barche

catamarano fai da te

Posseggo un piccolo catamarano da 14 piedi (circa 4.60M) dal peso di 80Kg. Avendolo depositato in un piccolo rimessaggio a trenta metri dal mare, dovevo ogni volta con grande fatica trascinarlo a mare e compiere il tragitto contrario per riporlo.

Questo carrello d’alaggio ha alleviato di molto le mie fatiche. Ho realizzato la struttura in ferro tubolare 40×40 e 40×20 con spessore di 2mm, verniciandolo con antiruggine, vernice bituminosa e vernice bianca.

Nella parte posteriore sono saldati i due bracci fissi e in quella anteriore un braccio mobile per facilitare la manovra di carico e scarico del catamarano. Il motore è di un vecchio scooter 50cc al quale ho bloccato con delle viti la puleggia variabile posteriore, con lo scopo di limitare la velocità. Sull’asse del motore al posto della ruota ho applicato un pignone. La ripetitiva corona traferisce la forza sull’asse di collegamento delle due ruote, con un ulteriore motoriduzione di 4÷1. Le ruote posteriori sono gommate per evitare slittamenti sulla sabbia. Il maniglione anteriore sul quale è montata la leva dell’acceleratore ha la funzione di direzionare la ruota sterzante. Gomme e cerchi in lega di alluminio, li ho riciclati dal materiale di scarto di un gommista, il motore da un vecchio scooter di un’amico.

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione.

Massimo Bernardini 2010-05-12 10:55:21

  • salve vorrei costruirlo anche io posso avere altre foto e un po di dritte per costruirlo grazie saveria Rispondi
  • Complimenti!, io ancora faccio fatiche enormi a spingere il carrello sulla sabbia...Potrei avere delle foto dei particolari e magari altri consigli? grazie vic555 Rispondi
  • salve.. mi potrebbe dare qualche altra delucidazione? sarei interessato.. devo spostare il mio tender per 1 km e la mia ka nn monta il gancio di traino.. leonardorocky Rispondi
  • Potrebbe darmi delle informazione per la costruzione?.Salutiignazio ignazio Rispondi
  • ciao anche io vorrei costruirne uno...mi daresti delle dritte con delle foto...te ne sarei davvero molto grato raffaele.b Rispondi
  • Per tutti coloro che richiedono più info sulla costruzione. È possibile dare dei suggerimenti su come affrontare il lavoro. In linea generale le barche possono dividersi in monoscafi (derive) e catamarani. Difficilmente un carrello per deriva può andare bene per un catamarano. Bisogna quindi lavorare sui punti d'appoggio, almeno tre per rendere stabile la barca sul carrello. Scelti i punti d'appoggio, bisogna passare alla costruzione del telaio carrello tenendo i considerazione l'ingombro ruote, motore e robustezza della struttura. Aggiustatutto.it Rispondi

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  • un pezzo di compensato (spessore 8 mm) delle dimensioni di 25 x 30 cm
  • un pezzo di compensato (spessore 8 mm) a forma di L con h=24 cm, largh. maggiore= 7 cm, larg. minore= 5 cm
  • 4 pezzetti di legno (spessore 10 mm) delle dimensione di 4 x 4 cm
  • 2 bottiglie di plastica da 1 litro (quelle dei succhi di frutta)
  • 4 tappi di plastica
  • 4 stuzzicadenti
  • 2 spiedini di legno
  • stoffa per la vela e per le bandierine
  • ago e filo di nylon
  • pistola e colla a caldo
  • taglierino e seghetto per il legno

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Crociera in catamarano da Nosy Be

e un giorno mi imbarcai su un catamarano battente bandiera del Madagascar. .. una delle esperienze imperdibili da fare durante un viaggio a Nosy Be è senza dubbio quella di fare una crociera in barca alle isole intorno all’ Isola Grande , come le Mitzio o le Radama .

Madagascar in catamarano Nosy Be

Perché andare fuori Nosy Be

Una crociera in catamarano è il modo migliore per scoprire il meglio Nosy Be, ovvero le varie isole e isolette che costituiscono l’arcipelago, fino a spingersi alle isole più lontane come le Radama.

Crociera di più giorni o escursioni giornaliere in barca?

Ci sono isole bellissime, come ad esempio Nosy Sakatia che possono essere visitate anche con un’uscita in barca da fare in giornata. Per altre come Nosy Iranja l’escursione in giornata è fattibile, ma serve una speed boat. Però perché correre sempre? Quando si è in vacanza è possibile fare delle esperienze con tempi più distesi, un viaggio più lento, come meritano questi luoghi.

Ecco allora che la risposta migliore sta in una vera e propria crociera a vela di 3-4 giorni per vivere il mare dal mare , lasciarsi cullare dalle onde e visitare isole vicine, ma anche lontane. Il tutto in un’unica soluzione.

Una crociera a vela tra queste isole vi consente di dedicarvi il giusto tempo e i giusti ritmi avendo come colonna sonora di accompagnamento il suono del vento e delle onde.

Da Nosy Be alle Radama in catamarano

Vivere le isole di Nosy Be in barca è tutta un’altra. La crociera in catamarano è il mezzo migliore per visitare si le isole più famose che quelle più selvagge, meno battute dal turismo.

Nosy Be infatti è una meta turistica molto gettonata. La maggior parte dei visitatori si ferma nell’ Isola Grande , magari in un resort. Mi dispiace per per loro, perché si perdono il meglio, ovvero le isolette che fanno da corona a Nosy Be, molte delle quali per molti ancora sconosciute.

Il catamarano, o la barca a vela, è il modo migliore per scoprire questi piccoli paradisi nei dintorni di Nosy Be.

Altro vantaggio è quello che le escursioni singole, ad esempio a Nosy Iranja o a Nosy Tanikely , non sono certo economiche. Ecco allora che arrivarci in catamarano, nel corso della crociera, può essere molto conveniente.

Crociera in catamarano, dove andare

Quando si decide di fare una crociera in catamarano la prima cosa da fare è quella di decidere cosa vedere, anche in base al tempo che si ha a disposizione.

Mappa Nosy Be Radama

La nostra scelta è stata quella di fare una crociera in catamarano di 4 giorni, per spingerci fino alle isole Mitzio, anche se poi abbiamo optato per le isole Radama . La crociera in catamarano è stata l’esperienza che ha concluso il nostro viaggio di tre settimane in Madagascar.

Dopo un tour che ha toccato alcune delle mete più importanti del Paese, il viaggio si è concluso con con una settimana circa a Nosy Be. O meglio, Nosy Be e le sue isole, perché tra le cose da fare a Nosy Be , il top è proprio quello di esplorare queste isole in barca, con il vento che spinge la vela verso il largo. Nel nostro caso a bordo di un catamarano.

Quanto costa una crociera in catamarano

Radama in catamarano

La crociera in catamarano per nostro il tipo di viaggio (organizzato da Viaggi nel Mondo) rappresentava un qualcosa in più, facoltativo. La crociera della durata di 4 giorni è costata 300 euro, cifra che comprendeva tutto, tranne i costi delle bibite (dall’acqua alla birra) ed eventuali biglietti di ingresso.

Una spesa che si è dimostrata piuttosto contenuta perché l’agenzia che ci ha fornito il catamarano ci ha subito informato che dovevamo provvedere autonomamente. Quindi la prima cosa che abbiamo fatto, appena arrivati a Nosy Be, è stata quella di andare al supermercato per la spesa per la cambusa bibite: acqua, rum, birre e Coca Cola. Siamo usciti con i carrelli pieni e abbiamo caricato tutto sul pulmino dell’agenzia.

Da qui abbiamo raggiunto il porto di Nosy Be. Il nostro catamarano Now Now ci aspettava ancorato più a largo.

catamarano a nosy be

In barca, si sa, si va con bagaglio ridotto. Ci eravamo così organizzati con un bagaglio essenziale, lasciando la valigia grande sul pulmino. Era tutto organizzato al meglio perché i bagagli sarebbero portati direttamente in albergo. A bordo bisogna portare solo lo zainetto con l’occorrente per la barca, comprese maschera e pinne, anche se qualcosa è anche in dotazione del catamarano. Attrezzatura da snorkeling limitata e non per tutti, quindi la cosa migliore è quella di portare la propria.

Pronti a salire a bordo

Non vedevamo l’ora si salire, il capitano Black ci è venuto a prendere con il tender. Noi siamo in 11 e ovviamente un viaggio solo non basta. Il primo turno è per i bagagli e le bevande. Finalmente toccava a noi, 4 alla volta.

capitano catamarano

Il nostro catamarano ha 4 cuccette matrimoniali, 2 per scafo con 3 bagni. L’equipaggio è composto, oltre che dal Capitano Black, da Freddy, nel doppio ruolo di cuoco e marinaio (e all’occorrenza pescatore).

marinaio catamarano

Mitzio o Radama?

Inizialmente eravamo orientati per una crociera alle isole Mitsio, un arcipelago vulcanico situato 45 miglia a nord-est di Nosy Be. Poi, per una serie di motivi, comprese le condizioni meteo-marine, abbiamo deciso che la meta della nostra crociera in catamarano fossero le isole Radama  70 miglia a sud di Nosy Be e 10 km al largo della costa nordoccidentale.

E così, mentre tutti noi iniziavamo a familiarizzare con il catamarano la crociera aveva inizio.

Nosy Tanihely , una biodiversità che vi stupirà

La prima tappa l’abbiamo fatta prestissimo con una sosta al Tanihely National Park . Per accedere c’è un biglietto di accesso di 20000 Ariary a persona, una cifra che all’inizio mi sembrava eccessiva. Qui però abbiamo fatto lo snorkeling più spettacolare di tutto il viaggio. Senza esagerare uno snorkeling così bello da aver fatto sembrare tutti gli altri una cosetta .

tartarughe marine a nosy tanikely

Non a caso Nosy Tanihely è rinomata per la sua straordinaria biodiversità marina. Qui si nuova tra pesci di ogni colore e coralli , ma anche tartarughe marine , razze , delfini e, per non farsi mancare niente, anche degli squaletti . Niente paura, si tratta di animali inoffensivi .

È uno dei siti marini più importanti di tutto il Madagascar. L’isola si trova ad appena 6 miglia a sud di Nosy Be e anche per questo attrae numerosi turisti, che vengono qui – anche – in giornata attratti dalla particolare trasparenza dell’acqua che rende lo snorkeling e le immersioni ancora più appassionanti.

Nosy Be Radama catamarano

La giornata trascorre così, tra i bagni in mare, passeggiate sull’isola e pic nic. Per noi tutto ridotto, Nosy Tanihely era solo la prima tappa in programma, quindi dopo lo snorkeling tra pesci e tartarughe ci siamo rilassati sulla spiaggia in attesa che venisse a prenderci il capitano per il nostro primo pranzo a bordo.

mangiare in catamarano

Freddy si è rivelato fin dal primo giorno un’ottimo cuoco, pronto a viziarci proponendo sempre porzioni varie e abbondanti.

La prima notte in barca

Riprendiamo la navigazione, verso le 17 aperitivo a base di rum cola, poi il nostro primo tramonto in barca.

catamarano tramonto radama

Passiamo la notte in rada in mezzo ad alcune piccole isole con altre barche intorno, cena alle 19. Da queste parti non ci sono porticcioli alla moda dove scendere a terra per fare un po’ di movida . Sono isole naturali, molto naturali e un po’ selvagge. Dopo cena non c’è molto da fare, si sta insieme, si chiacchiera un po’, a volte si gioca a carte, ma alla fine si va sempre a dormire presto, lasciandosi cullare dalle onde.

Gli orari in barca sono legati al sole. Così come si va a letto presto, ci si alza presto. Quando la luce inizia a rischiare il cielo, prendo il via le varie attività e quindi i rumori. A quel punto, inevitabilmente, si aprono gli occhi.

catamarano alba radama

In poche parole sveglia 7, pronti a fare colazione, anche perché subito dopo inizia la navigazione.

Nosy Iranjia, due isole unite dalla bassa marea

nosy-iranja

Il primo giorno di navigazione ci ha portato a Nosy Tanihely , il secondo giorno aveva in programma un’altra delle chicche del viaggio: Nosy Iranjia , forse l’isola più nota tra quelle in zona.

Un’isola dalla sabbia bianchissima , anzi le isole in realtà sono due- Nosy Iranja Be e Nosy Iranja Keli – che diventano una sola quando con la bassa marea una lunga e sottile striscia di sabbia, lunga circa 3 km, le unisce.

La leggenda di Nosy Iranja

La bellezza di questo posto e la particolarità delle due isole a volte unite e a volte divise ha dato vita ad una leggenda che parla di un amore contrastato da un uomo, che non accettava la felicità della coppia. Per dividere i due innamorati l’uomo fece ricorso ad un sortilegio, che mi ricorda un po’ la storia del film Ladyhawe . In questo caso non un lupo e un falco, ma due isole vicine e al tempo stesso separate, costrette a non potersi neppure sfiorare. Una storia triste, che mosse a pietà il sole e la luna . Insieme i due astri fecero sì che le due isole potessero finalmente toccarsi e unirsi, anche se solo temporaneamente.

Questo miracolo poteva accadere solo quando con la bassa marea le acque si ritirano facendo emergere un sottile percorso di sabbia che, anche se per poco, fanno delle due isole una sola.

Cosa vedere a Nosy Iranja

La più piccola delle due isole, Nosy Iranja Kely , è privata ed ospita un hotel. Tra gli ospiti dell’isola anche le tartarughe marine, che proprio qui vengono a deporre le uova. Anche per questo è chiamata l’isola delle tartarughe.

Nosy Iranja in catamarano

Si tratta, per la precisione, di tartarughe giganti, che nuotano numerose nelle acque attorno all’isola.

Nuotare in queste acque offre ai visitatori la possibilità di fare uno snorkeling non solo molto suggestivo, ma anche emozionante. Potrei dire un’emozione unica, ma qui in queste acqua la magia di nuotare tra le tartarughe marine si è ripetuta più volte.

A sulla spiaggia siamo arrivati a nuoto, il nostro fedele capitano Black ci aveva preceduto con il tender, portando i nostri zainetti con sandali e vestiti e provvedendo a prendere in consegna l’attrezzature dello snorkeling. Tutto questo perché anche se il bagno è stato super, la visita di Nosy Iranjia proseguiva anche sulla terraferma.

Per accedere è necessario pagare un biglietto di 7 mila Aryari a testa.

La bassa marea di Nosy Iranja

Non c’è tempo da perdere, è già bassa marea e se non facciamo presto il mare potrebbe riprendersi il passagio tra Nosy Iranja Be e Nosy Iranja Keli , rispettivamente la più grande e la più piccola.

Viaggiare in barca è fantastico, ma mentre camminavo su quella striscia di sabbia pensavo a quanto sarebbe stato bello dormire sull’isola, per poi passeggiare qui al chiaro di luna, quando tutti i turisti mordi e fuggi hanno lasciato l’isola.

Nosy Iranja Be

Nosy Iranja ha tutte le caratteristica di un’isola paradisiaca e anche per questo da diverso tempo è diventata un’altra delle mete immancabile per chi è in visita a Nosy Be. Nosy Iranja si raggiunte con escursioni in giornata con circa un’ora e mezza di navigazione. Le escursioni hanno un costo che va dai 50 ai 90 euro, a seconda dell’agenzia che si contatta, In genere il prezzo comprende anche il pic nic sulla spiaggia.

grigliata a nosy iranja

Lo chiamano pic nic, ma è un vero e proprio pranzo a base di pesce grigliato, riso, frutta, verdura e altro. Per noi invece il pranzo è sempre a bordo del catamarano (e con un cuoco come Freddy non ci lamentiamo).

villaggio nosy iranja

Prima di lasciare l’isola abbiamo visitato il villaggio dei pescatori e fatto anche un giro tra i tanti negozietti di prodotti artigianali che ci sono sull’isola. Non abbiamo comprato nulla perché sull’isola noi siamo arrivati a nuoto non avevamo soldi con noi.

artigianato

Una curiosità

Il faro di di Nosy Iranja è stato disegnato da Gustave Eiffel, sì proprio lui, quello della omonima torre parigina

L’area protetta di Anchoa e Ankivonji

Il bello di muoversi in barca è quello di potersi spostare facilmente da un posto bello all’altro. Dopo pranzo la nostra navigazione ci ha portato nei pressi dell’isola di Anchoa che insieme all’isolotto roccioso di Ankivonji costituiscono un’altra area protetta del Madagascar.

Nosy Be Radama catamarano

Ancora una leggenda…

A questo isolotto è legata una leggenda. Ankivonji sarebbe il fratello di altri 4 isolotti che fanno parte dell’arcipelago delle Mitsio, piuttosto lontane da qui. Ankivonji sarebbe arrivato in questo luogo dopo un litigio con i fratelli.

Leggenda a parte, questo faraglione dalle ripide e alte pareti verticali rappresenta anche il posto migliore per la nidificazione di molti uccelli tra i quali aironi, sule e la rara aquila pescatrice , una specie in via d’estinzione. E poi c’è il mare. Ancora una volta un posto fantastico dove fare snorkeling e immersioni.

Finito lo snorkeling siamo ripartiti, a vele spiegate, per raggiungere l’ultima delle isole Radama , la più lontana dell’arcipelago, che prende il nome di un antico Re del Madagascar, e che è costituito da quattro isole.

Perché andare alle Isole Radama

La scelta di navigare verso le isole Radama non ci ha deluso.

L’arcipelago è fomrato da quattro isole: Nosy Valhia, Nosy Kalakajoro, Nosy Ovy, Nosy Antany Mora , sulle quali troviamo più che altro villaggi di pescatori, ma anche una bella vegetazione tropicale e spiagge incontaminate. Le isole Radama possono essere scoperte ed esplorate solo se si sceglie di fare una crociera di più giorni da Nosy Be in barca a vela o catamarano.

pescatori isole radama

L’arcipelago, infatti, è troppo distante da Nosy Be per essere meta di una gita giornaliera, come invece si può fare con Nosy Tanihely o Nosy Iranjia. Venire alle isole Radama in giornata significherebbe impiegare quasi tutto il tempo per il viaggio in catamarano – tra andate e ritorno – da Nosy Be e rimarrebbe poco, anzi quasi nulla, per visitare le isole.

Nosy Valiha, la più meridionale delle Radama

Nosy Be e isole Radama in catamarano

La nostra prima notte alle Isole Radama l’abbiamo trascorso nelle acque della più meridionale: Nosy Valiha. L’attività principale degli abitanti dell’isola e quella della lavorazione della polpa essiccata di cocco .

Questa è anche l’isola più lontana dell’arcipelago, essere arrivati subito fin qui ci dava la possibilità di essere pronti, la mattina successiva, ad iniziare il nostro nostro viaggio di ritorno dalle Radama verso Nosy Be, essa così sembra che la crociera in catamarano fosse quasi finita. No, eravamo solo a giro di boa, avevamo altri due giorni di navigazione e ancora tanto mare da navigare e isole da vedere.

congliglia isole radama

Antany Mora e i cetrioli di mare

La terza mattina di crociera in catamarano è iniziata con una sveglia che aveva il profumo delle crepes, cioè la sorpresa che ci aveva fatto il nostro cuoco per colazione. Il cielo era un po’ coperto. La prima navigazione del giorno è decisamente breve. Con il tender siamo scesi sull’isola di Antany Mora le cui acque sono ricche di una prelibatezza molto amata dai giapponesi. Sono i cetrioli di mare , un animale che poco incontra il gusto dei nostri palati, ma si cui vanno ghiotti i giapponesi. A loro piacciono così tanto che si spingono fino in Madagascar per poterne acquistare.

relax alle isole Radama

La cosa che mi è piaciuta di più di quest’isola è stata la lunga lingua di sabbia bianca che si protende dopo il villaggio, bianca e strapiena di conchiglie e frammenti di coralli.

conchiglie isole Radama in catamarano da Nosy Be

L’isola è bella e altrettanto lo è il panorama, ma non è un posto molto adatto allo snorkeling.

Nosy Kalakajoro

Le giornate a bordo del catamarano scorrono in modo meravigliosamente monotono: cibo, bagno, navigazione e poi si ricomincia. Che barba, che noia!

Un duro lavoro, qualcuno lo dovrà pur fare. Io mi sacrifico per potervelo raccontare.

Io in catamarano

Dopo pranzo eravamo pronti per scendere nuovamente a terra, questa volta su un’altra isola. Nosy Kalakajoro famosa per la sua grande spiaggia bianca e l’acqua azzurro cristallino. Sulla spiaggia ci sono le capanne dei pescatori che nella stagione secca sfruttano la particolare pescosità di queste acque per fare scorta di pesce che viene essiccato per poi essere venduto nei mercati del Madagascar.

Catamarano radama

E siamo così arrivati al quarto e, ahimè, ultimo giorno di crociera tra le isole Radama e più in generale le isole dell’arcipelago di Nosy Be .

Nosy Antsoha , l’isola dei lemuri

isola dei lemuri arcipelago nosy be

Subito dopo colazione ci siamo fermati a fare snorkeling nei pressi dell’isola di Antsaoha , poi con il catamarano ci siamo avvicinati alla riva e, ancora bagnati, siamo arrivati a terra con il tender. Vi aspettava l’escursione in questa riserva (biglietto di ingresso 15 mila Aryari), famosa soprattutto per la presenza di quattro diverse specie di lemuri.

lemure

Sono animali selvatici in libertà, ma tutti molto abituati alla presenza dell’uomo, forse anche di più di quelli che avevamo incontrati alla Riserva di Nahampoana , la prima tappa del nostro viaggio in Madagascar.

Appena sbarcati ci hanno accolto le guardie ed abbiamo visto subito i primi lemuri. Come vi ho detto poco fa, qui sono talmente abituati ai turisti che si avvicinano con estrema facilità. Basta un pezzetto di banana e te li trovi addosso, sono morbidi e delicati e non fanno per niente paura. Al contrario, viene voglia di tenerseli addosso come una sciarpa o un cappello viventi.

lemursi

Ovviamente ci scateniamo con le foto. Non ridete dei miei capelli, sono sconvolti, ma non per colpa dei lemuri, se avete letto poco sopra ero appena uscita dall’acqua.

Si viene qui soprattutto per i lemuri, questo è un fatto. Però l’isola ha il suo interesse naturalistico che scopriamo passo dopo passo durante l’escursione in compagnia di una guardia, dopo aver lasciato a malincuore i nostri cari amici lemuri siamo saliti fino al belvedere. Quello che ci ha sorpreso non è stato tanto il panorama, ovviamente splendido, ma la presenza di una singolare abitazione

Era una casa molto carina Senza soffitto, senza cucina

e anche senza pareti se è per questo

Non si poteva andarci a letto In quella casa non c’era il tetto Non si poteva fare pipì Perché non c’era il vasino lì

isola dei lemuri, camera con vista

No, questo no. Il letto c’era, il tetto pure, ma abbastanza rustico. Quanto alla pipì si poteva fare, ma in una bagno completamente all’aperto. La cucina invece non serve perché i pasti arrivano belli e pronti e sono compresi nel prezzo. La privacy quella è assicurata, visto che chi sceglie di soggiornare qui, in genere delle coppie, hanno la certezza di essere gli unici ospiti dell’isola, lemuri a parte.

Una location singolare, che si fanno pagare cara. Una notte qui, cena compresa, costa 240 euro.

L’emozione dell’incontro con i delfini

Finita l’escursione siamo tornati sul nostro catamarano e a sorpresa abbiamo incontrato un branco di delfini. Niente salti spettacolari, hanno semplicemente nuotato per un po’ vicino, molto vicino, alla nostra barca.

@sullestradedelmondo Navigare a vela in ##madagascar nelle acque di ##Nosybe e l’incontro con i ##delfini ##perte ##foryou ##travelblogger ##blogdiviaggi ##animali ##travelblogger ♬ Sea Sounds – Sea Nature Players

Decisamente un bel finale, ora la nostra crociera tra le isole di Nosy Be volgeva davvero al termine. Ancora due baie e altrettante esperienze di snorkeling per poi fare rotta verso Nosy Be. La nostra crociera in catamarano alle Radama è finita direttamente sulla spiaggia del nostro albergo di Nosy Be, dove siamo arrivati con il tender (e con non poche difficoltà, per via delle onde) non del tutto asciutti.

ritorno a Nosy Be in catamarano dopo la crociera alle Radama

La nostra voglia di mare però non si era esaurita con la crociera in catamarano alle Radama e nei giorni che siamo rimasti a Nosy Be non ci siamo fatti mancare un’altra escursione in barca, questa volta alla volta Nosy Sakatia .

Nosy Sakatia Madagascar

Niente a che vedere con nostra crociera in catamarano, Nosy Sakatia è raggiungibile da Nosy Be con pochi minuti di traversata, ma di questo vi parlerò un’altra volta.

About Simonetta Clucher

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  • un pezzo di compensato (spessore 8 mm) a forma di L con h=24 cm, largh. maggiore= 7 cm, larg. minore= 5 cm
  • 4 pezzetti di legno (spessore 10 mm) delle dimensione di 4 x 4 cm
  • 2 bottiglie di plastica da 1 litro (quelle dei succhi di frutta)
  • 4 tappi di plastica
  • 4 stuzzicadenti
  • 2 spiedini di legno
  • stoffa per la vela e per le bandierine
  • ago e filo di nylon
  • pistola e colla a caldo
  • taglierino e seghetto per il legno
Avvertenza : se mettete la barca in acqua e non vi sta subito dritta, non preoccupatevi, aspettate solo che il legno del timone si bagni un po', così la barca si assesterà da sola e galleggerà perfettamente! Buon divertimento a voi e ai vostri bimbi e buon fine settimana! :-)

23 commenti:

catamarano fai da te

Brava! Semplicemente delizioso!

catamarano fai da te

...non ci credo.... Che bella idea! Non vedo l'ora che arrivi l'estate cosi si potrà giocare all'aperto , con l'acqua ed inventarsi questi magnifici giochi!

catamarano fai da te

Mi piace un sacco!! E le foto rendono tantissimo!

anche l'equipaggio...mi piace e la pinno :-)

catamarano fai da te

E' bellissimo: non sono andata oltre delle barchette fatte con le mollette dei panni, ma questo catamarano potrebbe essere un lavoretto perfetto per il mio grande...Cri

bimbo fortunato il tuo Alessio, con una mamma così creativa! buonaserata Sara

una bellissima idea da realizzare insieme ai bambini!!! Elena

Io non so che altro dire se non... COMPLIMENTI, SEI GRANDE!

catamarano fai da te

Ciao Clara! E' sempre un piacere passare da te, per scoprire tutto ciò che fai con le tue mani d'oro! ^_^ Immagino il piccolo Ale, come sia stato felice di vedere questa meraviglia *_* Fantastica Clara! Sei sempre mitica! <3 Un abbraccio e buon fine settimana. Incoronata.

catamarano fai da te

Bello il tuo blog !Abbiamo le stesse passioni ,creare e cucinare. Vienii a trovarmi! Ti aspetto :)

catamarano fai da te

bellissimo! e ancora di più l'idea di fargli fare il bagnetto con lui! ma una curiosità: ce l'avete tutti questa pistola x colla a caldo??? forse ce l'ho anch'io (ovvero il falegnamiello di casa) e non lo so...

catamarano fai da te

Quanto sono belli i giocattoli fatti in casa, è come tornare ai tempi di una volta... Complimenti per il tuo blog, se vuoi passa a trovarmi!

catamarano fai da te

Ciao, sono Giovanna, partecipo all'iniziativa di kreattiva "fatti conoscere". Ho scoperto il tuo blog e mi piace molto, sono mamma anch'io e tu sei un vulcano di idee. Da oggi ho il piacere di seguirti. A presto Giovanna

catamarano fai da te

@Elena: grazie mille! @Kate: eh già, sono un po' fuori tempo ma quest'estate ci si sbizzarrisce eh! @Moni: mi fa piacere che anche le foto ti piacciano! @Daniela: oh graaaazie! @Cristiana: barchette con le mollette dei panni??? Interessante... ;-) @Sara: Ah-ha, spero che apprezzi gli sforzi della mamma! @Elena: hai ragione, sarebbe di sicuro più divertente realizzare le cose insieme a loro, ma ancora Alessio è troppo piccolo. Aspetto con ansia quando lo potrò coinvolgere anche nella realizzazione! @Federica: grazie, che carina! @Inco: sei sempre affettuosissima! Grazie mille delle tue parole e dei tuoi complimenti! @Mary: benvenuta e grazie mille! Arrivo! @ioimparo conlafelicità: hai ragione, il bagnetto deve essere una figata! Tranquilla... ti do ancora un po' di tempo e poi sono sicura che anche tu diventerai una "girl with a glue gun"! :-b @Rosalba: grazie mille! Sì è vero, i giocattoli fatti in casa danno un bel po' di soddisfazione! Grazie di essere passata, arrivo anch'io da te! @Giovanna: ciao e benvenuta! Grazie mille, sarà un piacere anche per me venire a trovarti!

Ciao Clara ! Ho appena letto il tuo commento ! Mi ha fatto tanto piacere e sono passata per un salutino veloce veloce ! A presto!!:)

Ciao, arrivo al tuo blog tramite l'iniziativa di Kreattiva! tua nuova follower! se ti va di ricambiare questo è il link del mio blog http://marielbijoux.blogspot.it/ a presto Mariella

quante fantastiche idee in questo blog! sei davvero creativa, con un occhio (anzi, due!) di riguardo all'ambiente. ti seguo con piacere!

Ciao Clara.. finalmente la neve a Milano!! Penso che durerà poco, domattina tutto ritorna come prima. Noooooo!!!!! I bambini sono così felici..e il tuo? Oggi non ce la siamo goduta, i bimbi a scuola, io ho lavorato fino a sera..uffi!!! Tu invece a parte questa opera d'arte, oggi hai approfittato a fare qualcos'altro?. Sei fantastica mia dolce Clara. Un bacione e buona notte!! Incoronata

@Mary: bene, ne sono molto contenta anch'io! W CT e a presto! @Mariella: ciao e benvenuta! Vengo presto a trovarti! @Patapata: grazie mille dei complimenti e per esserti unita! A presto! @VivivonVivi: ti ringrazio molto! ;-) @Inco: eh già la neve... se fossi in vacanza esulterei di gioia, ma qui porta un bel po' do disagi... mah, sarà che sono una terrona e non ci sono abituata, anche se in fondo piacerebbe godermela anche a me! Oggi pomeriggio però ho preferito starmene al calduccio. Sei dolcissima ed affettuosissima tu, altro che! Non finirò mai di ringraziarti per la tua presenza! :-D Bacioni

CIAO BLOG INTERESSANTE, COMPLIMENTI!! HO CONOSCIUTO IL TUO BLOG TRAMITE KREATTIVA.. TI SEGUO... PASSA NEL MIO http://casa-dolcecasa.blogspot.it/

Ciao, sempre interessanti i tuoi post! complimenti per il due anni del tuo blog!!! :) sto pensando di partecipare al tuo link party, vediamo se trovo qualche cosina di interessante.

catamarano fai da te

Ma sei colma di idee spettacolari! capito qui per caso.. ma che bel caso! mi unisco ai tuoi lettori.. anzi ci uniamo.. io e le mie donne di Cà Versa!

Ma che bello!!!! Non ho la vasca ma appena il tempo mi assiste lo faccio in terrazzino sul catino! Stupendo davvero!!

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.)



Per le spese ed i tempi fai una stima realistica ... e poi la aumenti del 30%!

Io sui catamarani per navigazioni oceaniche qualche dubbio ce l'ho, specialmente se piccolo.


è il sito di uno che sta costruendo un Eclipse 32 a Fiumicino, l'ha quasi finito.
Se vuoi vederlo mandami un MP che ti ci porto, domani e sabato sono lì.
Pino

.


bifrak ha scritto:
Giorgio a me i Warram piacciono e li reputo molto intelligenti.....
cosa significa questa tua esternazione?
Ho conosciuto persone che si sono costruite un vharram senza aver mai fatto altro prima di allora come autocostruzione
non credo di aver detto una cosi grande sciocchezza
Il tuo post lo trovo un po irritante ....
Vorrei capire dove ho affermato che hai detto una sciocchezza....semplicemente non condivido il tuo consiglio.Tutto qui....oppure e' proibito?


ha dei bei progetti in compensato stressato (+ facili da costruire)

Giorgio ha scritto:
IO debbo imparare una cosa ....quando si parla di multiscafi...a stare zitto.Ed e' quello che faro'
io non vedo perché devi stare zitto; anzi, sarebbe bene che sui multiscafi si sapesse qualcosa di più; per esempio che le grandi navigazioni sono state fatte con quelli, poi ...

ITA101 ha scritto:
E' un mondo quasi sconosciuto....che ci vuoi fare, pochi apprezzerebbero
[:81][:81]
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Catamarano fai da te

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catamarano gonfiabile a pedali...

Moderator: Ferrobattuto

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Post by jpquattro » 7 May 2015, 18:53

ruzzino2.jpg

Re: catamarano gonfiabile a pedali...

Post by mastrovetraio » 7 May 2015, 19:33

User avatar

Post by maxlinux2000 » 7 May 2015, 20:04

Post by jpquattro » 7 May 2015, 20:14

Post by mastrovetraio » 7 May 2015, 20:23

Post by jpquattro » 7 May 2015, 20:35

User avatar

Post by etabeta47 » 7 May 2015, 20:52

Post by jpquattro » 7 May 2015, 22:10

Post by jpquattro » 8 May 2015, 9:32

Post by maxlinux2000 » 8 May 2015, 12:09

Post by jpquattro » 8 May 2015, 12:43

Post by jpquattro » 8 May 2015, 15:03

1-galleggiante.jpg

Post by jpquattro » 8 May 2015, 16:37

6-dettaglio fissaggio galleggiante.jpg

Post by Ferrobattuto » 8 May 2015, 20:02

Post by maxlinux2000 » 8 May 2015, 20:14

Post by mastrovetraio » 8 May 2015, 20:21

Post by jpquattro » 8 May 2015, 20:34

Post by Ferrobattuto » 8 May 2015, 21:05

Post by jpquattro » 8 May 2015, 21:09

Post by mastrovetraio » 9 May 2015, 6:42

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Maldive fai da te con bambini, come organizzare il viaggio

Le Maldive sono per antonomasia, il paradiso in terra. Il sogno tropicale per eccellenza, fatto di mare perfetto dalle mille sfumature, turchesi e cristalline, di lingue di sabbia che sembra talco, di palme lussureggianti che impreziosiscono un quadro naturale già di per sé idilliaco. Le Maldive sono perfette, a tutti gli effetti un sogno ad occhi aperti. 

Maldive fai da te

Se siete viaggiatori on the road (come noi), potreste sottovalutare questa meta: le Maldive sono associate al relax, al “non avere nulla da fare” e potreste pensare di annoiarvi con una vacanza fatta solo di mare e spiaggia. Questo è quello che pensavo io, prima di rendermi conto quanto il viaggio alle Maldive ci abbia fatto bene. Le Maldive ci hanno sorpreso tantissimo, abbiamo fatto un viaggio di scoperta, per una volta senza gli itinerari pieni di cose da vedere, eppure così ricco e sorprendente. Abbiamo (ri)scoperto una dimensione lenta del viaggiare, fatta di cose semplici, di ritmi scanditi dalla natura, di sorrisi e di umanità. Se considerate poi, che ormai le Maldive non sono più una meta solamente di lusso, ma sono diventate un po’ per tutte le tasche (alla pari di molte altre mete tropicali), organizzare un viaggio alle Maldive fai da te (quindi senza agenzia e tour operator) è più semplice di ciò che sembra.

In questo articolo vediamo come organizzare un viaggio alle Maldive fai da te con bambini , senza spendere un patrimonio e facendo un viaggio di vera scoperta che, credetemi, vi rimarrà nel cuore.

Maldive con bambini, quando andare

Come prima cosa, individuate il periodo in cui volete andare alle Maldive. Così, di istinto, vi direi: andate alle Maldive quando volete! (o meglio, quando il volo costa meno).

Il clima delle Maldive è tropicale e regolato dai monsoni che determinano due stagioni, l’inverno asciutto e l’estate umida. In realtà è errato parlare di “stagione dei monsoni”, in quanto il monsone indica proprio la stagione climatica, quindi le stagioni alle Maldive sono sostanzialmente due, la stagione umida e la stagione asciutta, intervallate dai periodi di transizione che segnano il passaggio dall’una all’altra. Premesso che il meteo è ormai instabile anche alle Maldive (come ci hanno riferito anche i locali), il periodo migliore per un viaggio alle Maldive con bambini è la stagione secca, cioè da gennaio ad aprile . Il mese migliore è marzo, sia a livello di clima che di trasparenza del mare. Noi siamo stati alle Maldive a dicembre , che è considerato un mese di transizione tra la stagione umida e secca in cui cambia il monsone. Abbiamo trovato a volte cielo coperto e qualche acquazzone, ma anche sole e cielo terso che ci hanno permesso di godere delle meravigliose sfumature di azzurro del mare, e di vivere un viaggio che ha superato le nostre aspettative. Quindi, ogni stagione è buona per non rinunciare ad un viaggio alle Maldive.

Maldive con bambini, quale isola scegliere

Le Maldive contano più di mille isole, di cui 20 atolli, e poco più di 200 isole sono permanentemente abitate. Vi è davvero l’imbarazzo della scelta, quindi quale isola scegliere per un viaggio alle Maldive fai da te con bambini ? Per la nostra esperienza di viaggio, vi riporto qui 6 criteri secondo me più importanti da prendere in considerazione per poter scegliere:

  • Distanza dalla capitale Malè : si può optare per isole molto vicine a Malé (se non avete voglia di continuare un viaggio che è già lungo), oppure di allontanarsi dalla capitale. Alcune isole sono abbastanza lontane e questo ha due risvolti: da un lato, la maggiore distanza incide sul costo del trasferimento, dall’altro però più ci si allontana da Malè più l’isola sarà autentica e meno turistica (se non è inglobata in un resort, certo).
  • Presenza di un ospedale sull’isola : se viaggiate alle Maldive con bambini piccoli , come noi, questo dovete prenderlo assolutamente in considerazione. Per noi è stato uno dei principali criteri nella scelta.
  • Ampiezza della laguna : soprattutto se viaggiate con bambini piccoli, è meglio se la laguna è ampia con acqua bassa e meno rischi.
  • Snorkeling o lingua di sabbia ? Che cosa vorrete fare durante un viaggio alle Maldive fai da te? Noi, ad esempio, non siamo appassionati di snorkeling, e quindi non avevamo la necessità di farlo ogni giorno. Considerate che in alcune isole la barriera corallina è facilmente raggiungibile dalla riva, in altre bisogna spostarsi necessariamente in barca per raggiungerla. In alcune isole queste due caratteristiche possono coesistere.
  • Resort o guest house? Questa è la domanda cruciale che già dà una risposta. Andare alle Maldive fai da te con bambini permette di scegliere la soluzione della guest house. Molti resort occupano l’intera grandezza dell’isola, quindi oltre al resort non c’è altro da esplorare. La domanda quindi è: che tipo di viaggio volete fare ? Volete rinchiudervi in un resort e vivere le Maldive “perfette”, asettiche e patinate, oppure volete conoscere le Maldive intrise di usanze, tradizioni e cultura locale in un’isola di pescatori? Inutile dirvi che noi su questo non abbiamo avuto il minimo dubbio, e se siamo andati alle Maldive è proprio perché abbiamo potuto scegliere un viaggio in guest house . Stare su un’isola di pescatori ci ha portato a contatto con le Maldive vissute dalla gente del posto, elemento per noi essenziale in ogni viaggio.
  • Se scegliete le Maldive in guest house, vi consiglio di verificare la posizione della bikini beach sull’isola in cui poter stare in costume, meglio se non troppo distante dalla struttura, soprattutto se viaggiate con bambini piccoli.

Maldive con bambini piccoli

Maldive fai da te, soggiornare in guest house

La nostra scelta di andare alle Maldive fai da te con bambini è stata dettata dalla volontà di scoprire questo luogo nella sua veste più autentica. Che le Maldive siano un sogno ad occhi aperti, è scontato dirlo. Non è per me, però, scontato dire che, oltre a colori mozzafiato del mare e delle spiagge, le Maldive sono un paese molto diverso dalla nostra cultura, che sarebbe un peccato non osservare da vicino nella sua diversità. Fare un viaggio alle Maldive in guest house permette di conoscere usi e costumi del suo popolo, così sorridente e accogliente. Al contempo, viaggiare alle Maldive in guest house è anche un modo per viaggiare low cost. Tuttavia, se pensate di andare alle Maldive in guest house solo per risparmiare, potreste rimanere delusi. Andare in guest house presuppone spirito di adattamento e voglia di conoscere una cultura diversa . Se pensate di andare alle Maldive in guest house e trovare il lusso, vi dico già che non lo troverete. Per arrivare prepari a questa tipologia di viaggio, vi invito a leggere l’articolo: Maldive in guest house, cosa sapere prima di partire.

Dove andare alle Maldive con bambini?

Fatte queste premesse, quindi, dove andare alle Maldive fai da te con i bambini ? La nostra scelta è ricaduta sull’isola di Vashafaru , un’ isola di pescatori che si trova nell’atollo Haa Alif e geograficamente fa parte dell’atollo di Thiladhummathi nel nord delle Maldive. L’isola di Vashafaru è abbastanza lontana da Malè, per raggiungerla bisogna prendere un volo interno della durata di 50 minuti e poi si prosegue dall’aeroporto di Hanimaadhoo con barca veloce per circa mezz’ora in direzione Vashafaru. Il viaggio per Vashafaru è lungo, ma ripaga a 360°.

Dopo aver acquistato i voli internazionali, ho contattato la guest house Vashafaru Inn , gestita da Paola, italiana che vive alle Maldive da anni, che ci ha fatto un pacchetto completo di soggiorno in pensione completa, incluse escursioni e transfer da/per l’aeroporto di Malè. Se decidete quindi di andare alle Maldive fai da te con bambini , dopo aver preso il volo intercontinentale, vi basta individuare la struttura, al pernotto, trattamento e transfer ci pensano loro.

La nostra esperienza sull’isola di Vashafaru è stata più che positiva e la consiglio a chi è pronto ad adattarsi e ad arrivare qui senza pretese. Ci ha permesso di vivere le Maldive per come sono, nella semplicità del loro vivere e con tanti sorrisi e disponibilità da parte di tutti. L’unica cosa che mi sento di segnalare, se decidete di scegliere questa guest house, è che non c’è molta varietà di cibo per bambini. Se i vostri bimbi sono restii a mangiare cose diverse dalle nostre, vi consiglio di organizzarvi con qualche provvista in più in valigia (non è una critica, ma solo una segnalazione ai genitori che leggono).

Detto ciò, voglio darvi 3 motivi per scegliere Vashafaru:

  • è poco turistica perché è lontana da Mahè, quindi riuscirete ad immergervi nella vera vita locale maldiviana. A Vashafaru non ci sono resort, ma solo un paio di guest house. Oltre al mare mozzafiato, qui la vita locale è rimasta intatta e voi potrete toccarla con mano.
  • è un’ isola piccola , con circa 400 abitanti. In un giorno l’avrete girata tutta e se rimanete qui 9 giorni, come abbiamo fatto noi, alla fine vi sentirete un po’ parte della comunità. Le strade sono fatte di sabbia battuta, non ci sono macchine, ma solo motorini e qualche piccolo veicolo elettrico. La dimensione dell’isola è davvero molto lenta.
  • La bikini beach è molto vicina alla guest house Vashafaru Inn, dista 5 minuti a piedi, con sdraie e gazebo per gli ospiti. In più, al Vashafaru Inn nella spiaggia privata è possibile fare un po’ di snorkeling. Molto comodo per chi viaggia alle Maldive con bambini piccoli perché tutto è a portata di mano.

Maldive fai da te

Maldive fai da te, quanti giorni?  

Considerando che il viaggio è lungo, e lo è ancora di più se scegliete un’isola lontana da Malé, il mio consiglio è quello di prevedere 9 notti per un viaggio alle Maldive fai da te , perché avrete il tempo necessario per riprendervi dal viaggio intercontinentale, e di staccare veramente la spina. Certo, si può fare anche una settimana, ma magari provate a farvi fare un buon prezzo dalla struttura, così da poter allungare due giorni in più. Se pensate di annoiarvi, vi assicuro che non succederà. Noi abbiamo preferito fare nove notti e vi giuro che il tempo è volato!

Maldive fai da te

Maldive con bambini, cosa portare 

Sul web non farete fatica a trovate informazioni su cosa mettere in valigia per un viaggio alle Maldive con bambini. Condivido qui anche i miei consigli, basato sull’esperienza di viaggio con due bimbi di 4 anni e 20 mesi:

  • Crema solare a protezione alta (+50 per i bambini!), da usare sempre, anche quando il cielo è coperto;
  • cappelli e maglie anti-uv con maniche lunghe per i bimbi (qui trovate i nostri cappellini: cappello neonato, cappello 4-8 anni , *link affiliati);
  • maschera per snorkeling (noi abbiamo preso questa , Diego di 4 anni ha indossato la taglia xs – * link affiliato );
  • scarpe da scoglio (le abbiamo dimenticate a casa per Diego, ma è riuscito comunque a fare il suo primo snorkeling con le infradito bloccate dietro la caviglia);
  • kit medicinali che siete soliti portare in viaggio con i bambini. Non devono mai mancare: antipiretico, antibiotico generico e cortisone, a cui chiedere prescrizione del pediatra, sciroppo per febbre e dolori per bambini, garze disinfettanti, cerotti e pomata per lividi;
  • passeggino : dipende dall’età dei vostri bambini e da come siete abituati. A Vashafaru non lo abbiamo ritenuto fondamentale, l’isola è tutta di sabbia e si può camminare portando il bambino in marsupio o fascia (se più piccolo). Visto però il viaggio abbastanza lungo per arrivare fino a questa parte di mondo, il passeggino è utile negli spostamenti e se avete scali lunghi;
  • sacchi impermeabili per zaini e borse, utili per proteggere oggetti di valore (attrezzatura fotografica, cellulari, etc.) durante le escursioni in barca. Spesso quando si va sulle lingue di sabbia deserte, è necessario camminare in acqua per raggiungere la riva;
  • repellente e piastrine per zanzare (a Vashafaru abbiamo trovato tantissime zanzare, e molto fastidiose anche!). Ma non disperate, sulle isole è in vendita un ottimo repellente molto più efficace di quello che potete portare dall’Italia!
  • cappello o bandana anche per gli adulti;
  • giochini per il mare (a Vashafaru non ne ho visti in vendita);
  • provviste alimentari per i bambini. Noi non ce ne siamo portate, per non caricarci troppo e perché credo che viaggiare con i bambini passi anche dall’assaggiare con loro cibi diversi e non avere la pretesa di mangiare come quando siamo a casa. Però, se sapete che i vostri bimbi non mangiano di tutto, meglio mettere in valigia formaggio da grattugiare, olio di oliva, omogeneizzati (per i più piccoli, a Vashafaru non ne ho visti) per condire anche il riso in bianco oppure sughi pronti di vario tipo (pesto, o similare), bustine di legumi pronti. Per me la cucina maldiviana è stata ottima, ma per 10 giorni può risultare un po’ monotona.

Oltre a questa mini-lista della spesa, per un viaggio alle Maldive fai da te con bambini non serve molto altro. Costume, occhiali da sole e infradito (non servono scarpe, e quasi sempre anche le infradito sono superflue!). E tanto rispetto , quello non deve mai mancare quando viaggiamo.

Maldive con bambini piccoli

Una cosa molto bella che potete fare è quella di regalare qualcosa alla popolazione locale. Noi abbiamo lasciato dei vestiti e giochi per i bimbi maldiviani, sono stati molto ben accetti e ha ricambiato i sorrisi che loro ci hanno sempre regalato durante il viaggio.

Maldive fai da te con bambini, quanto costa?

Molti lettori della nostra community su Instagram, subito dopo il nostro viaggio mi hanno chiesto quanto abbiamo speso in 4. In questo reel condivido la nostra spesa di viaggio alle Maldive fai da te con bambini (due adulti e due bambini). Il volo non è stato particolarmente economico, ma la guest house l’abbiamo trovata molto vantaggiosa. Se avete esperienza di viaggio simile, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate!

Maldive fai da te, informazioni utili 

Qui di seguito trovate altre informazioni utili per un viaggio alle Maldive fai da te con bambini.

Sulle isole locali, potrebbero non esserci bancomat per prelevare. Vi consiglio di informarvi preventivamente con la vostra struttura prima di arrivare, ma soprattutto di arrivare muniti di contanti (che servono anche per il saldo della guest house). Per quanto riguarda carte di credito, troverete nei market locali il POS, ma se chiedete di pagare con carta i proprietari molto probabilmente storceranno il naso. Quindi, meglio avere contati.

Il dollaro è accettato ovunque (deve però essere della serie dal 2009 in avanti) sia negli esercizi locali, che nelle guest house, ma nei market locali il resto viene dato prevalentemente in moneta locale , la rufiyaa  (ovviamente con cambio meno favorevole). Se volete procurarvi la moneta locale, il consiglio è quello di cambiare a Malé dopo il volo internazionale.

Alle Maldive le prese elettriche sono di tipo inglese, con tre spinotti quadrati. Noi abbiamo trovato gli adattatori nella guest house, ma vi consiglio di portare sempre il vostro in valigia.

Se volete acquistare una sim dati locale,  è bene farlo nella capitale Malé, perché se scegliete un’isola piccola (come Vashafaru) non ne troverete. Noi non l’abbiamo acquistata, e abbiamo optato per una bella disintossicazione dallo stare sempre “connessi”, usando quando necessario solo il wi-fi in guest house .

Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per viaggiare alle Maldive, vale però sempre il consiglio di adottare buone pratiche igieniche del “viaggiatore”, come lavare sempre le mani, bere solo acqua imbottigliata e mangiare frutta che sbucciate voi.

E ovviamente, mai partire senza una buona assicurazione di viaggio . Noi viaggiamo da anni ormai con Columbus Assicurazioni e anche per il viaggio alle Maldive abbiamo scelto loro, e non possiamo che consigliarla.

Per i lettori di Viaggiatorisicresce è riservato un codice sconto del 10% su qualunque polizza viaggio con Columbus Assicurazioni .  A questo link potete acquistare la vostra assicurazione di viaggio Columbus con il 10% di sconto  (oppure inserendo il codice sconto BTG032 in fase di acquisto).

Documenti necessari per le Maldive

Per le Maldive è necessario il passaporto , con validità residua di almeno un mese per il visto turistico. Attualmente tutti i visitatori devono compilare un formulario inerente il proprio stato di salute (si chiama IMUGA e lo trovate a questo link ufficiale dell’immigrazione maldiviana) . Va compilato sia all’arrivo che all’uscita dal paese. Alla partenza dall’Italia con il volo internazionale può essere che vi venga richiesto di mostrare il vostro IMUGA prima di salire a bordo dell’aereo. Mi raccomando, prima di partire, verificate sempre il sito Viaggiare Sicuri .

Inoltre, avere un’ assicurazione medica è fondamentale. Noi da anni viaggiamo con l’assicurazione Columbus e ci troviamo molto bene.

Maldive fai da te

Foto di @paolamaldives

Le Maldive sono state una bella boccata di ossigeno, un viaggio che ci ha riempito gli occhi e l’anima grazie ad una cultura estremamente accogliente e genuina e ad un luogo paradisiaco.

Oltre alle varie liste di cose utili da sapere, la prima cosa importante quando viaggiamo è sempre: portiamo tanto rispetto nei luoghi dove andiamo, per la natura, le persone e le culture che incontriamo. Questo è quello che garantisce il dialogo più vero tra le diversità. Facendo un viaggio alle Maldive in guest house proverete una sensazione di estrema vicinanza al popolo maldiviano, pur essendo così diverso da noi.

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E’ il nostro sogno vivere le Maldive, ma più che organizzare il viaggio servirebbe un bravo specialista che faccia passare a mio marito la paura dell’aereo…raggiungerle in nave sarebbe impossibile!

Il viaggio aereo è abbastanza lungo, soprattutto se si sceglie un’isola lontana dalla capitale Mahé dove arrivano i voli intercontinentali, ma se riesci a convincerlo vedrai che meraviglia.

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Per iniziare a comprendere che il mondo ha mille sfaccettature, anche fuori dall’Europa, credo proprio che le Maldive possano essere il posto più adatto per i bambini

In riva al mare, fra pesci e riposo, di possono fare sempre mille scoperte interessanti! E poi,.la gente Maldiviana è davvero cordialissima!

Sono d’accordo con te, è stato un viaggio bellissimo proprio perché abbiamo visto un posto paradisiaco a stretto contatto con la gente locale, mio figlio grande ha imparato un sacco di cose in questo viaggio!

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Isola di Fuerteventura

  • Vacanze a Fuerteventura: le escursioni da non perdere

Fuerteventura

Le 10 migliori escursioni da fare in vacanza a Fuerteventura

Fuerteventura è la seconda isola maggiore delle Canarie e dista 100 chilometri dalla costa settentrionale dell’Africa, ed è anche la piu’ “vecchia”.

Viene chiamata la “Isla lenta” : è caratterizzata, infatti, dalla poca mondanità controbilanciata da una natura incontaminata e dai ritmi decisamente rilassanti.

Si tratta di un’isola vulcanica i cui crateri sono inattivi, ma la loro presenza rende l’ambiente adatto per ricaricare corpo e mente.

La luce che pervade questo luogo è fortissima (la latitudine è la stessa del Messico ) e sebbene la vegetazione non sia lussureggiate, vi si trovano estese coltivazioni di aloe che rappresentano una delle principali risorse del commercio locale .

La conformazione di Fuerteventura si presta agli amanti del surf, della bicicletta ed è apprezzata dagli sportivi in generale.

VI PROPONIAMO 10 IMPERDIBILI ESCURSIONI DA FARE A FUERTEVENTURA

Escursione in catamarano da caleta de fuste, crociera e snorkeling all’isola di lobos, gita in barca a vela nel sud di fuerteventura, corso di windsurf per principianti, escursione a morro jable e jandia in catamarano, escursione a la oliva, betancuria e corralejo, trekking alla caldera de gairia, tour delle tapas, jeep safari a fuerteventura, tour in quad.

Questa escursione a bordo di un moderno catamarano, vi porterà lungo il litorale orientale di Fuerteventura.

Dopo circa un’ora, vi fermerete nei pressi della spiaggia di Pozo Negro e qui avrete a disposizione due ore di tempo libero per godere di un po’ di relax o per praticare qualche divertente attività acquatica (incluse nell’offerta).

Successivamente, vi verrà offerto il pranzo a bordo a base di paella, insalate miste e le tipiche patate accompagnate da una salsa tradizionale.

Ritornerete indietro costeggiando la costa est e ammirando il panorama.

Partenza dal molo di Corralejo, alla volta dell’Isola di Lobos, a nord di Fuerteventura.

Una volta giunti al molo, vi imbarcherete a bordo di una natante con visione subacquea che vi consentirà di ammirare gli splendidi fondali marini. Durante la crociera nella Riserva Naturale dell’Isola i Lobos, infatti, potrete contemplare le centinaia di pesci che abitano queste acque.

Ritornati al molo, disporrete di tempo libero per visitare El Puertito dove vivono i pescatori locali : qui potrete esplorare calette e le piscine naturali.

All’ora stabilita, vi farete trovare nuovamente al molo dell’Isola di Lobos dove vi attende la barca che vi accompagnerà a fare snorkeling nelle acque cristalline dell’Isola. Qui si trovano i fondali marini piu’ famosi dell’isola.

L’escursione dura circa un’ora e mezza.

vacanze fuerteventura

Dopo il servizio di pick up presso il vostro albergo, vi recherete presso il porto di Morro Jable dove vi attende una vera goletta turca in legno che vi porterà lungo la costa meridionale dell’isola.

Navigare su una goletta, vi farà capire come avveniva la navigazione nel passato : oltre ad apprendere alcune informazioni di nautica, potrete rilassarvi al sole sui lettini messi a disposizione.

Costeggerete le spiagge di Jandia, una delle aree naturali piú belle ed importanti di Fuerteventura e scorgerete il faro di Morro Jable.

Disporrete di tempo libero per fare il bagno e praticare snorkeling prima di pranzare: vi verrà offerto un pasto a buffet. Dopo un po’ di relax vi rimetterete in viaggio per tornare.

Con questo corso potrete imparare a praticare questo divertentissimo sport a Matas Bay, una meravigliosa spiaggia di Costa Clima, a sud di Fuerteventura.

Gli istruttori vi illustreranno come usare la tavola e la vela, oltre al resto del materiale: osserveranno, poi, i vostri progressi da un’imbarcazione dalla quale potranno monitorare costantemente la sicurezza dei partecipanti.

Il catamarano è dotato di tutte le comodità, una vela di 24 metri e un grande solarium sul quale potrete rilassarvi durante la navigazione.

La guida vi esporrà molte informazioni riguardanti il paesaggio che incontrerete: tra le maggiori attrazioni emerge il Faro di Morro Jable.

Sosterete sulla spiaggia di Jandia e avrete tempo per fare un bagno o divertirvi praticando attività acquatiche. Successivamente ci verrà offerto il pranzo a bordo a base di specialità tipiche.

Dopo aver goduto di altro tempo libero per rilassarvi vi muoverete per ritornare a destinazione.

visitare fuerteventura

Dopo essere stati prelevati dal vostro hotel, salirete su un minibús da 8 posti e inizierete l’avventura.

Attraverserete il comune di La Oliva con i suoi infiniti mulini e nel frattempo la vostra guida, anglofona, vi illustrerà la storia di Fuerteventura : conoscerete le tradizioni degli aborigeni che si installarono ai piedi della montagna Tindaya, da loro considerato luogo sacro.

Muovendovi verso sud, farete una sosta nel belvedere di Morro Velosa, area progettata dall’architetto César Manrique: qui potrete ammirare i paesaggi intorno alla montagna di Tegú. Successivamente passeggerete per Betancuria, la prima capitale di Fuertevenura.

Vi dirigerete, poi, verso la diga della Peñita per ammirare il suo impressionante canyon e, in seguito, verso Pajara dove pranzerete.

Dopo pranzo vi muoverete alla volta di Ajuy, nota per le sue spiagge con sabbia nera e per le sue grotte che furono utilizzate, dai pirati, come rifugio.

L’escursione terminerà con la visita alle dune di Corralejo.

L’escursione dura 8 ore.

Dopo il pick up, verrete accompagnati a Tiscamanita, una località ai piedi del vulcano Caldera de Gairia.

Da qui comincerete il vostro percorso trekking: un tratto di media difficoltà lungo 7 chilometri.

Attraverserete un affascinante paesaggio vulcanico e scoprirete le caratteristiche di quest’area denominata “Malpais” , con il suo terreno scolpito dalla lava. Salirete fino al Monumento Naturale della Caldera de Gairia fino a raggiungere il belvedere panoramico ubicato a 100 metri sul livello del mare.

Una volta terminato il percorso, vi recherete alla tenuta agricola La Gayria dove visiterete le cantine sotterranee dove vengono conservati il bianco Malvasia di Lanzarote e il rosso Listan Negro di Tenerife.

Vi verrà proposta una degustazione dei due vini e assaggi di liquori accompagnati da stuzzichini.

La durata dell’escursione è di 5 ore e mezza.

dune di corralejo

Dopo essere stati prelevati dal vostro hotel verrete accompagnati in una tenuta agricola che produce succo di cactus . Vi verrà mostrata la produzione di questo prodotto, ricco di vitamine, che si ottiene dal fico d’india.

Avrete la possibilità di assaggiare questo delizioso succo e anche altri prodotti derivati come, ad esempio, marmellate, salse, etc…

Proseguirete poi per Tuineje, dove visiterete il caseificio La Gambuesa: anche qui avverrà una degustazione di formaggio majorero , un prodotto elaborato con late di capra.

Durata del tour: 5 ore e mezza

Questa escursione, della durata di 7 ore è stata ideata per raggiungere i luoghi meno accessibili di Fuerteventura e offre due opzioni:

ITINERARIO SUD : dopo il pick up presso il vostro alloggio vi recherete nella penisola di Jandia dov’è prevista una prima sosta a Playa de Cofete , una delle spiagge piú belle di tutta la Spagna. Vi muoverete poi per raggiungere la costa vergine di Juan Gomez dove disporrete di un po’ di tempo libero per poter fare un bagno o praticare qualche attività acquatica.

Verso le 13:30 vi recherete in un ristorante tipico p er pranzare.

ITINERARIO NORD: Dopo il pick up, vi inoltrerete nei paesaggi dell’entroterra scoprendo la montagna sacra di Tindayae il villaggio di La Oliva.

Vi recherete, poi, verso le spiagge di El Cotillo dove disporrete di tempo libero per poter fare un bagno o fare snorkeling. Verso le 14:00 vi recherete in un ristorante dove vi verrà offerto un pranzo tipico locale.

Dopo il pick up verrete accompagnati nella parte settentrionale dell’isola dove inizierete l’escursione, di circa 60 chilometri, in quad.

Questa escursione offre due possibilità:

ITINERARIO NORD: attraverserete le dune e le spiagge di Corralejo e vi inoltrerete fino a Majanicho, un tipico villaggio di pescatori. Da qui inizierete il percorso di ritorno all’autobus.

ITINERARIO EST: l’itinerario è lungo 50 chilometri e vi porterà al castello di Caleta de Fuste. Da qui vi spingerete fino all’interno dell’isola dove visiterete una fattoria tradizionale per conoscere la produzione del formaggio “majorero” . Dopo la visita alla fattoria è previsto il rientro.

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Pubblicato giovedì 4 Lug 2019 - Copyright © Isola di Fuerteventura

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La costruzione dei galleggianti

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#1 sciscitator

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Postato 16 August 2008 - 10:54 AM

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  • Provenienza: TRENTO

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Postato 23 August 2008 - 12:25 PM

#8 Henry Trout

catamarano fai da te

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Postato 23 August 2008 - 12:38 PM

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Postato 23 August 2008 - 21:21 PM

#10 Repele Dimitri

Repele Dimitri

catamarano fai da te

  • 29182 Post:
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  • Tecnica: Mosca & c
  • Provenienza: Nuvolera (BS)

Postato 24 August 2008 - 10:15 AM

#11 fishingking

catamarano fai da te

  • Località sardegna
  • Tecnica: surf e rockfishing

Postato 24 August 2008 - 11:58 AM

#12 Max1987

catamarano fai da te

  • Località roma
  • Tecnica: striscio, spinning
  • Provenienza: Roma

Postato 08 January 2010 - 14:27 PM

#13 sciscitator

Postato 08 January 2010 - 15:07 PM

#14 Max1987

Postato 08 January 2010 - 16:18 PM

1) allunga la deriva fino a tre volte la lunghezza dell'antenna 2) togli i piombini fermafilo e utilizza la guaina in silicone solo sulla deriva 3) se proprio vuoi il massimo incolla un tubetto passafilo di plastica all'interno del foro longitudinale e taglialo a filo del sughero tanti auguri

#15 sciscitator

Postato 08 January 2010 - 16:51 PM

Grazie mille . Solo una piccola precisazione: cosa intendi per "usare una guaina in silicone solo sulla deriva"? Intendi per bloccare il galleggiante, come faccio attualmente con i piombini? Se sì, dove posso rimediarla? Grazie ancora

#16 Antropologo87

catamarano fai da te

  • Tecnica: fissa e rouba

Postato 07 January 2011 - 16:16 PM

#17 travis 87

catamarano fai da te

  • Località bergamo
  • Provenienza: bergamo

Postato 07 January 2011 - 16:42 PM

non si vedono più le immagini....peccato

catamarano fai da te

  • Località Guidonia (Roma)
  • Tecnica: Canna fissa
  • Provenienza: Tivoli (Roma)

Postato 07 January 2011 - 17:22 PM

Questo post è stato modificato da Kodiak : 07 January 2011 - 17:23 PM

Salvatore " Il pesce è alla vostra portata nella misura in cui sapete richiamarlo sotto la pastura e ingannarlo con perfette e fragilissime lenze" - Mario Albertarelli

" Le uniche canne che amo, sono quelle da pesca." S.F.

#19 sciscitator

Postato 19 February 2011 - 10:30 AM

  • Tecnica: tocco
  • Provenienza: riviera adriatica(anconetano)

Postato 19 February 2011 - 18:11 PM

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